Non piove.
Siccità, pesci senza acqua
Come accaduto in diversi comuni del Piemonte e del Veronese dove di sta cercando di correre ai ripari salvando il salvabile. Ai pesci, infatti, non è possibile razionare l'acqua. O c'è, o non c'è. Anche e soprattutto per questo, l'iniziativa del piccolo comune di Soave, località di poco più di settemila anime a due passi da Verona, sta raccogliendo consensi pressoché ovunque. Il sindaco della cittadina, Matteo Pressi, si è infatti dato da fare per salvare la vita ai pesci che ancora sopravvivono nel fiume Tramigna che attraversa la città.
Ormai in secca, è divenuto una trappola mortale per i sopravvissuti che annaspano in quelle acque troppo calde e soprattutto, troppo, troppo scarse. «A causa della crisi idrica e della conseguente moria di pesci nel fiume Tramigna - ha spiegato il sindaco in un comunicato - l'amministrazione comunale ha disposto il prelievo del maggior numero di pesci possibile presenti nel fiume».
Dove finiranno? Lo spiega il sindaco Pressi: «Saranno trasferiti nel fiume Adige. Poi, una volta superata la crisi, il medesimo numero di pesci verrà recuperato per reintegrare il nostro fiume di vita». E allora ecco i volontari dell'Associazione Provinciale Pescatori di Verona che, "armati" di retino e secchiello, come documentato dalle immagini diffuse dal sindaco sui social, si danno da fare per salvare più pesci possibile. Una pesca singolare e senza amo che, stavolta, ha lasciato anche forni e padelle all'asciutto.