In Myanmar è la giornata della protesta dei fiori. In centinaia hanno deposto fiori in spazi pubblici in ricordo delle vittime della repressione delle proteste esplose a seguito del golpe del primo febbraio. Da quel giorno è agli arresti la leader birmana Aung San Suu Kyi. L'appello degli organizzatori dello «sciopero dei fiori» chiedeva di lasciarli nei parchi come alle fermate dei bus per non dimenticare «gli eroi che non possono tornare indietro». E a Yangon in tanti hanno aderito. «Myanmar sanguina», hanno scritto su un cartello. «Caduti, ma non dimenticati», ha scritto sui social un manifestante che ha pubblicato immagini di fiori lasciati a una fermata dei bus. Kyaw Zin, una manifestante, ha confermato all'agenzia Dpa che le proteste andranno avanti. E vanno avanti in diverse città, anche nelle regioni di Mandalay, Magway, Bago e Sagaing, oltre che nello stato Kayah. Dal giorno del golpe, secondo l'Assistance Association for Political Prisoners (Aapp), in Myanmar si contano almeno 543 morti.
Save the Children ha denunciato come tra le vittime ci siano almeno 43 bambini.
In #Myanmar 43 #bambini uccisi dall'inizio del colpo di stato militare, un bilancio inaccettabile. Si ponga immediatamente fine a ogni forma di violenza.
Il nostro appello su @tpi https://t.co/Y6kxX2boNq— Save the Children IT (@SaveChildrenIT) April 2, 2021