“Nel mezzo del cammin...” Massimiliano Bresciani non poteva lasciarsi scappare la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighiieri per aggiungere una tessera poetica alla sua “enciclopedia della calza”. Da tante stagioni, quesdo imprenditore - poeta della “calza da leggere” inventa occasioni per scrivere sui calzini (purchè sempre in filato purissimo, dal cotone più apprezzato alla seta usata per calze da occasioni importanti) frammenti di poesia di ieri o di oggi, frasi riportate da letture particolarmente fascinose, versi. La nuova collezione 2021 di Bresciani è dedicata a Dante ed ecco stampate lungo i calzini in colorii decisi o nelle sfumature tenui, dal beige al grigio azzurro, le terzine più famose della commedia divina. Basta che il nostro uomo 2021 alzi appena il pantalone sedendosi ed ecco apparire : “Nel mezzo del cammin di nostra vita...” o , magari sotto un paio di jeans: “..Ahi quanto a dir qual era è cosa dura”. Ma le novità non si leggono solo sulle calze maschili. Per la moda femminile , in primavera , con le giornate tiepide , l’abito di stagione più famoso è da sempre il tailleur, nato appunto per sostituire il cappotto troppo caldo pe i primi giorni di maggio . E il tailleur che oggi appare vincente nelle soluzioni con pantaloni anche per le occasioni più eleganti, concede ancora molto spazio a creazioni che vogliono un blazer con minigonna , pantashort, o gonna lunga. E ogni gonna esige gambe svettanti, vestite di seta impalpabile, o di rete, o di trasparenze disegnate che raccontando un gioco di colori in ogni caso rappresentano l’eleganza per gambe svettanti.Le gambe rappresentano per la moda un universo pieno di storia: non si parla solo di quelle femminili enfatizzate anche in tanti film famosi per vestizione e svestizione di calze: basterebbe ricordare tra i moltissimi , “Mallizia” con Laura Antonelli, o “Ieri , oggi e domani “ con il famoso streap tease dalla coscia in giù con il quale Sofia Loren faceva impazzire Marcello Mastroianni . Ma potremmo scrivere un trattato sulle calze maschili che la moda dei secoli passati ha cercato sempre di sottolineare inventando calzamaglie da portare colorate con i costumi d’epoca, o coprendo decisamente le gambe con lunghe mutande che diventarono con la Rivoluzione francese i pantaloni aderenti ma liberi nel punto di caviglia in voga per gli uomini ancora oggi.Per dire delle calze e della loro importanza nel costume di sempre basterebbe ricoirdare che ll più importante Ordine cavalleresco, il Nobilissimo Ordine della Giarrettiera, nasce da una leggenda che abbiamo sentito tante volte raccontare dai cultori di storie legate al costume. La storia che spiegherebbe l’origine di questo Ordine (il più prestigioso del Regno Unito , presieduto dalla sovana o dal sovrano) e di quella frase bizzarra che lo racconta, scritta ancora oggi sulla giarrettiera che ,esibita sulla gamba sinistra dagli uomoni e sul braccio sinistro per le donne, reca ben visibile la scritta: : “Hony soit qui mal y pense” (“ Guai a chi dovesse pensar male!”) ricordando una frase che sarebbe stata pronunciata dal Edoardo III,re del Regno Unito, in una lontana notte del 1343 , quando l’improvviso scivolare a terra della giarrettiera di una dama (la Duchessa di Kent?) gli suggerì il gesto cavalleresco di raccogliere l’indumento e aiutarla a rimetterlo a suo posto, sollevandole maliziosamente la gonna. Sorrisini e commenti salaci accompagnarono il gesto ritenuto volutamente rallentato dall’interesse del Sovrano per la dama. E a questi Edoardo III rialzandosi si rivolse, lanciando quel messaggio destinato ad arrivare ai nostri giorni: “Hony soit qui mal y pense” (Guai a chi pensa male!”).
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Luciana Boccardi