«Quanto sei bella.
I suoi complimenti e i suoi inviti avrebbero messo in soggezione la vittima al punto di spaventarla a morte. In uno degli ultimi episodi l’imputato avrebbe visto la ragazzina in strada e gli avrebbe fatto molti apprezzamenti. «Come sei bella, sei bellissima». E poi l’avrebbe invitata a salire in macchina, avrebbe voluto darle un passaggio. Senza nemmeno sapere dove la 13enne stesse andando.
La vittima completamente sconvolta dalla richiesta sarebbe fuggita e una volta a casa si sarebbe sfogata con la mamma e il fratello. Avrebbe rivelato che da settimane un adulto le riservata troppe attenzioni, che la disturbavano. La giovane, turbata, si sarebbe sentita vittima di molestie e abusi, troppo spinti per lei. I genitori per evitare che la situazione sfuggisse completamente di mano hanno prima tentato di parlare con il 43enne per scoraggiarlo nel continuare il suo approccio con la figlia, ma davanti al continuo susseguirsi di episodi e commenti si sarebbero presentati davanti alle forze dell’ordine per sporgere denuncia. L’imputato per questi fatti è stato prima messo ai domiciliari.
La misura durò solamente un mese perché davanti al gip spiegò la sua situazione, dicendo che non avrebbe voluto farle del male. I suoi erano solamente apprezzamenti innocui. La misura degli arresti domiciliari fu sostituita con il divieto di avvicinamento alla vittima. Per il 43enne il processo per stalking e adescamento di minori inizierà a febbraio 2023 davanti al collegio del Tribunale di Viterbo, a cui è stato passato il caso dalla Dda di Roma.