Saragozza, "regina" d'Aragona: è fra le nuove mete di spicco del turismo internazionale

Martedì 19 Novembre 2019 di Maria Serena Patriarca
Murales nel quartiere Tubo

La Spagna che non ti aspetti. Oggi vi portiamo a Saragozza, nel cuore dell’Aragona, città in cui si fondono in magica alchimia Oriente e Occidente, antichità e nuove tendenze, sacro e profano. Forse non tutti i turisti italiani che visitano la moderna “Zaragoza” sanno che questo nome deriva dall’antica “Caesar Augusta”, colonia romana nel 25 A.C., per volontà dell’imperatore Cesare Augusto.  Impossibile non rimanere colpiti dalla gigantesca statua proprio dell’imperatore Augusto (di gusto kitsch) che domina nella galleria di negozi e caffè accanto al Mercado Gastronòmico: tappa obbligata dei gourmet in pieno centro nella capitale della Comunità Autonoma dell'Aragona.

Duemila anni di storia alle spalle e tanti giovani che scelgono Saragozza per completare i propri studi e che rappresentano una “fucina” di nuove idee in continua sperimentazione. Street artists a writers da tutto il mondo hanno realizzato i coloratissimi murales che decorano le viuzze del Tubo, il quartiere della movida notturna, meta preferita dagli amanti delle “tapas” in tutte le loro declinazioni.
 

 

Piccoli locali caratteristici si animano nel Tubo dal tramonto fino all’alba, con un gran viavai di studenti e turisti da ogni parte del mondo desiderosi di sperimentare Saragozza by night. “Tapear” è il verbo che i locali utilizzano per descrivere lo spostarsi da un bar di tapas all’altro, curiosando fra i sapori e bevendo una birra artigianale o un calice di vino, magari uno degli ottimi vini rossi prodotti proprio nella regione dell’Aragona. Città romana ma con molti richiami architettonici medievali, nonché tappa del pellegrinaggio verso Santiago de Compostela (proprio da Saragozza la leggenda vuole sia transitato il Santo Graal), nel 2008 è stata sede dell’Expo internazionale e oggi è un importante centro universitario.

Qui vissero il Goya ma anche il regista Bunuel, “guru” del Surrealismo nella settima arte. Il cuore della capitale aragonese, non c’è dubbio, resta comunque la spaziosa piazza antistante la basilica di Nostra Signora del Pilar, che è di fatto la piazza pedonale più grande d’Europa. Ogni anno la festa della Madonna del Pilar attira in media 360mila persone da tutto il mondo, con una delle processioni più spettacolari e scenografiche di tutta la Spagna. La Basilica del Pilar è uno dei luoghi di culto più visitati al mondo dai fedeli cattolici. Poco distante da questa location, fulcro della città, si può fare una panoramica passeggiata lungo il fiume Ebro, consigliatissima al tramonto.  

Saragozza ha anche un secondo Duomo, oltre alla Basilica del Pilar: la cattedrale medievale del Salvatore, nel caratteristico stile arabeggiante denominato Mudejar. Facciamo rotta adesso sull’imponente Palazzo dell’Aljaferìa, a cui si ispirò Giuseppe Verdi nel 1853 per il suo Trovatore, tratto dal dramma Trovador di Gutièrrez, che si ambienta proprio fra le mura di questa costruzione, oggi sede Parlamento aragonese. La zona dello shopping, intorno alla Basilica del Pilar, è tutto un susseguirsi di modernissimi negozi: vale la pena acquistare il tipico prosciutto Pata Negra, che può essere confezionato sottovuoto e trasportato agevolmente anche in viaggio.

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