Sicilia, autunno in barca a vela: spiagge deserte e acque trasparenti

Giovedì 3 Ottobre 2019 di Francesca Spanò
Sicilia, autunno in barca a vela: spiagge deserte e acque trasparenti

Un’immensa distesa di piccole onde che, lentamente, si accendono di mille sfumature di azzurro e cominciano a brillare in superficie. Il mare di Palermo, quando le prime luci colorano l’orizzonte, si mostra in tutta la sua accecante bellezza. Ogni giorno, come se fosse la prima volta, anche adesso che è autunno. Nella "Terra del Sole" i raggi sono ancora intensi e, mentre ovunque il sipario dell’estate si è ormai chiuso, in Sicilia lo spettacolo riprende a ogni alba.
 

 

Queste sono le settimane migliori per raggiungerla, con le spiagge vuote e le acque trasparenti e solo qualche nuvola di passaggio che rende l’aria più frizzante e piacevole. Ottima idea per organizzare un giro in barca a vela, magari alla scoperta della sua parte occidentale, culla di quel Mediterraneo che racconta storie meravigliose, per una volta lontane dalle tristi vicende di cronaca e dolore legate ai migranti. Da Palermo a Trapani, toccando le principali isole ogni tour può essere personalizzato, mangiando a bordo e fermandosi nelle calette dove guizzano felici pesci colorati, visibili già a basse profondità.

Un itinerario che nei giorni scorsi (dal 22 al 29 settembre) ha scelto di seguire anche il Donna Rosa 2, con i suoi 18 metri e a bordo ben dieci donne del settore della comunicazione e due membri dell’equipaggio. Il progetto, itinerante e periodico, ha il nome evocativo de “La Terra incontra il mare” e quest’anno, accompagnato dal saluto dei delfini, ha puntato proprio su un giro che ha raggiunto alcune delle principali perle della Trinacria occidentale alla scoperta di cultura, passato, paesaggi, monumenti, manifestazioni a tema e, soprattutto, di tradizioni culinarie emblematiche dell’isola. Ma procediamo con ordine. L’iniziativa nasce dal grande amore per la sua terra di Manfredi Barbera, erede e amministratore unico dei Premiati Oleifici Barbera, azienda attiva dal 1894. Proprio dall'olio, elemento peculiare della cultura mediterranea e dell’annessa dieta, ha preso il via l’idea di promuovere le eccellenze agroalimentari locali attraverso eventi a tema con l’organizzazione di Atmosfere Siciliane, la start up dell’azienda che punta da tempo su questo argomento.

La "passeggiata" via mare, ha permesso ai partecipanti e ai bagnanti incontrati lungo il cammino (per mare e per terra appunto) di godere non solo di location da sogno, ma di assaggiare nel frattempo il meglio delle produzioni della zona, grazie alla presenza di sponsor che hanno arricchito la manifestazione di golosi spuntini. Dalla mozzarella, al buon vino fino ovviamente all’ottimo pesce con Premiati Oleifici Barbera, Coalma, Mare Puro, Chiarelli tenute agricole, Pandittaino.
 
Il giro in barca a vela
 
Il tour è assolutamente da copiare, poiché le previsioni mostrano ancora giornate estive, degne di un lunghissimo agosto che non vuole finire mai. Prima di gettare l’ancora e issare la vela è importante fare un passo indietro e risalire a una storia antica di oltre tremila anni, scoprendo una distesa di acqua a perdita d’occhio che è stata la “Grande Madre” di dominazioni, scambi culturali e commerciali. Lungo questa grande via di comunicazione, dunque, si è formata una Sicilia ricca di colori, sapori e influenze diverse. Il Mediterraneo tutto è diventato così la culla della civiltà moderna ed è importante riaffermarne l’identità giorno dopo giorno. Ma torniamo al giro che chiunque può ancora seguire noleggiando una barca a vela. Nel caso de La Terra incontra il mare, l’imbarcazione ha preso il largo da Palermo per raggiungere l’isola di Ustica con la sua Riserva Marina. Lungo la rotta ha toccato le coste della Riserva di Capo Gallo, ma anche di Isola delle Femmine e Terrasini. Il giorno successivo lo stop è stato a Castellammare del Golfo con visita alla graziosa cittadina che vanta la presenza di una fortezza che domina il mare. L'altra tappa è stata San Vito lo Capo nei giorni del Cous Cous Fest, raggiungendo anche la Riserva dello Zingaro e Scopello con la tonnara. A San Vito, nel corso della kermesse le eccellenze siciliane gustate a bordo (e non solo) sono state esaltate con lo show cooking dello chef della Federazione Italiana Cuochi, Seby Sorbello. A questo punto, valutando le condizioni del mare che nella settimana della kermesse non hanno permesso la traversata, ulteriore location da sogno sarebbe stata Favignana, con Marettimo e Levanzo prima di puntare di nuovo verso Palermo, con una immancabile sosta a Mondello con il suo mare turchese.
 
La Sicilia, regina dei grandi numeri: per terra e per mare
                                                                      
Il territorio siciliano, è compreso in un’area strategica e naturalisticamente unica. Nelle sue profondità ospita, insieme al Mar Mediterraneo tutto, ben 500 specie di pesci, decine di specie di molluschi e crostacei e una grande quantità di vegetali. Facile capire che questo è un settore sul quale investire, per preservare ed esaltare la biodiversità, l’artigianalità e la sostenibilità dell’area e della sua pesca. Una fetta importante del suo patrimonio, insomma, e parte della sua identità con la presenza anche sulla terraferma di elementi peculiari come le torri di avvistamento di corsari e pirati che sono oltre 200,  più di 60 tonnare, fari e borghi e un mix perfetto di vegetazione e bellezza che solo la natura ha saputo creare con tanta dovizia di particolari.
 
L’idea sfiziosa
 
Per continuare il percorso tra le delizie e meraviglie di questo tratto di Sicilia, ci si può concedere una lunga passeggiata a Palermo nel suo centro storico.
Immancabile la visita alla Cattedrale, al Teatro Massimo, al Teatro Politeama e all’asse di corso Vittorio Emanuele (la via più antica della città con il cosiddetto Cassaro), via Maqueda e via Libertà. E per una pausa di gusto si può prenotare al Sesto Canto (piazza Sant’Oliva 26), dove la giovane chef Elena Amico con il suo staff propongono cucina siciliana creativa in un locale moderno, tra sedie impagliate e foto di jazzisti in bianco e nero. Il locale è stato il primo in città a proporre pietanze senza glutine.

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