Tour in auto dell'Islanda: la strada Anello tra geyser e cascate

Venerdì 15 Febbraio 2019 di Francesca Spanò
Tour in auto dell'Islanda: la strada Anello tra geyser e cascate
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Ci sono panorami che non si raccontano con lo smartphone in mano e con uno scatto più o meno acceso dai filtri sui social, perché emanano un senso di poesia profonda che va vissuta senza distrazioni e in simbiosi con la natura. L’Islanda è uno di quegli angoli di mondo da vivere con gli occhi del cuore, immergendosi nel silenzio di un cielo azzurro, nella furia di un geyser o nelle tinte infuocate dell’aurora boreale. Visitare questa misteriosa terra comporta quindi un'attenta pianificazione, per cercare di non perdere nulla delle sue mille peculiarità. Tuttavia, il giro non può non cominciare dalla capitale Reykjavik con la sua vita notturna, considerata tra le più vibranti d’Europa. Una delle esperienze più belle per vivere un sogno di viaggio da non dimenticare davvero mai più, è quella di percorrere quella che comunemente viene chiamata la Strada Anello lungo la quale sembra di entrare in un microcosmo unico di suggestioni e immagini sempre diverse, perfette per gli amanti dell’avventura e per chi cerca luoghi insoliti e mai banali. Tuttavia, occorre prepararsi con cura al percorso, per essere certi di conoscere tutte le dritte e gli scorci meno noti e completare il tour al meglio.

Islanda, alla ricerca di un paradiso speciale

La Strada Anello si chiama così perché attraversa praticamente tutta l’isola e seguendola ci si imbatte in vulcani affascinanti, ghiacciai imponenti, geyser e cascate. Sembra quasi di trovarsi in un film fantasy, protagonisti di una saga epica dove non si sa ancora se si diventerà assoluti protagonisti o comparse di un mondo indimenticabile. Da queste parti sono passati anche i vichinghi e la loro impronta si sente ovunque, mentre una cornice di scogliere che si affacciano sull’Atlantico abbraccia la Strada n.1. Questa è praticamente la principale del Paese ed è quasi tutta asfaltata, anche se a est le condizioni del manto possono essere meno sicure e bisogna fare attenzione. Si lascia la capitale per dirigersi a nord e dopo un percorso accidentato intorno ai fiordi, tra delfini che giocano nelle locali acque e distese di lava pietrificata, ecco le foreste di tundra che precedono grandi crateri vulcanici. Proseguendo, si passa tra vasche fumanti di vapore sulfureo spesso colorate di rosso e giallo e poi ecco il celeste dei ruscelli che conducono alla cascata più grande d’Europa, la Gullfoss, la Cascata d’Oro con i suoi 32 metri di caduta. E poi una delle immagini più comuni in Islanda: le pecore che pascolano nel verde dei prati, con lo sfondo di cime innevate per sentirsi dentro un bellissimo quadro impressionista.

Idee

  • Dal villaggio di pescatori, Husavik, si può partire alla ricerca delle balene
  • Nel Lago Myvatn, passano decine di specie di uccelli anche rare
  • Attorno a Jokulsarion, imperdibile è la meraviglia del panorama glaciale con il ghiacciaio che finisce nella laguna
Consigli di viaggio

Il periodo migliore per un tipo di giro di questo tipo, va da maggio a settembre. Questo perché, come è facile immaginare, in inverno le ore di luce sono poche, ma c’è una nota positiva: è il momento delle incredibili aurore boreali. In ogni caso, non si può volare da queste parti senza restare almeno dieci giorni, perché non si riuscirebbero a vedere tutte le meraviglie di una rotta lunga quasi 1500 chilometri. Grande attenzione bisogna rivolgere alle temperature perché il meteo è sempre ballerino e potrebbe cambiare improvvisamente. Il segreto è quello di vestirsi a cipolla in ogni stagione, con più strati per non lasciarsi trovare impreparati.
 

Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 16:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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