Il colpo di fucile lo ha raggiunto alla testa, senza purtroppo lasciargli scampo.
L’arma, come avviene in questi casi, è stata sequestrata e verrà sottoposta a specifici accertamenti tecnici. Tardocchi viene descritto come un grande appassionato di caccia e un profondo conoscitore di armi. «I primi elementi – si legge nella nota della Questura – inducono a ritenere che l’evento sia riconducibile a un fatto accidentale». Sull’accaduto, ovviamente, la Procura della Repubblica di Spoleto ha aperto un fascicolo. La salma dello sfortunato ispettore è a disposizione dell’autorità giudiziaria e nelle prossime ore verrà eseguita l’autopsia. La notizia della morte di Daniele Tardocchi ha sconvolto l’intera comunità spoletina, dove il 45enne – insieme alla sua famiglia - era molto conosciuto e benvoluto. Viveva a Baiano, a una manciata di chilometri dal luogo dell’incidente, insieme alla moglie e al figlioletto, di appena tre anni. Quello costato la vita all’ispettore di polizia è il terzo grave incidente di caccia registrato in Umbria negli ultimi dieci giorni, il secondo mortale. L’11 gennaio scorso, infatti, sui monti del Subasio si è consumata la tragedia costata la vita al 24enne di Assisi Davide Piampiano. Il giovane, molto conosciuto, era impegnato in una battuta di caccia, quando è stato raggiunto dal colpo di fucile che lo ha ucciso. In questo caso la dinamica è ancora tutta da accertare. La Procura di Perugia ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e le prime risultanze dell’autopsia hanno spinto gli inquirenti ad approfondire ulteriormente il caso, che presenta ancora alcune zone d’ombra. Anche la morte di Davide ha sconvolto un’intera comunità, che si è stretta alla famiglia, colpita da un dolore troppo grande da sopportare. Proprio i familiari, nelle ultime ore, hanno rivolto un commosso ringraziamento alle tantissime persone che hanno manifestato il proprio affetto per il 24enne, come dimostrato dalla folla di gente che ha partecipato all’ultimo saluto.