Il cast è stellare: coinvolge protagonisti del cinema italiano come Raoul Bova, Stefano Fresi, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Vinicio Marchioni, Claudio Santamaria, Marco Bocci, Stefania Rocca e Domenico Iannacone, 7 Nastri d’argento, 4 David di Donatello e 3 Globi d’oro in tutto.
In uscita entro la fine dell'anno
Il film, in fase di montaggio, presentato questa sera al Tg1 dallo stesso Dario D’Ambrosi, Claudia Gerini e i ragazzi del Teatro Patologico (in collegamento ci sarà invece Claudio Santamaria), uscirà entro la fine dell’anno: “Nel film, che ho anche scritto, i miei ‘mattacchioni’, così come chiamo i ragazzi del Teatro Patologico, cercheranno di risolvere ansie e paure di personaggi noti. Ci sono momenti drammatici, ma anche altri più ironici”, anticipa D’Ambrosi. A impreziosire il film, una colonna sonora alla quale hanno partecipato anche i Maneskin. Come si mette in piedi un progetto del genere? “Sono legato a ciascuno degli attori da rapporti di amicizia, alcuni dei quali nati proprio sul set. Con Vinicio Marchioni, Marco Bocci ed Edoardo Leo, ad esempio, recitai in ‘Romanzo criminale’. Hanno sposato il progetto - dice il regista - agli attori ho chiesto di interpretare con ironia i tic e le manie dei protagonisti, che si rivolgono ai tutor psichiatrici, interpretati dai ragazzi del Teatro Patologico”.
Non dev’essere semplicissimo portare sul grande schermo i disturbi del comportamento evitando ogni tipo di retorica: “Ci aiuta l’ironia. Claudia Gerini interpreta una ludopatica: va in tabaccheria per pagare le bollette, ma poi spende tutto in gratta e vinci. Il personaggio di Marco Bocci è dipendente dal sesso. Vinicio Marchioni invece è balbuziente. E Claudio Santamaria un malato immaginario che sostiene di non riuscire più a camminare: la scena in cui il suo tutor lo aiuta ad alzarsi è tra le più commoventi”. Il film è stato girato tutto a Roma: “È proprio il Teatro Patologico - sottolinea D’Ambrosi - il luogo intorno al quale ruotano le vicende”. “Spero di riuscire a far arrivare questo film a quanta più gente possibile: il progetto del Teatro Patologico merita attenzione”, dice il regista. A contattare i Maneskin ci ha pensato Claudio Santamaria: “Conosce il manager della band, Fabrizio Ferraguzzo - spiega D’Ambrosi - ci piaceva l’idea di inserire nella colonna sonora la loro ‘Zitti e buoni’, l’inno alla diversità che ha reso Damiano, Victoria, Thomas e Ethan degli idoli per i giovanissimi in tutto il mondo. Il tempo di chiedere le autorizzazioni del caso, poi il manager ha mandato un messaggio a Claudio ufficializzando la loro presenza. Ci hanno permesso di usare ‘Zitti e buoni’ gratis. Sapevo già che oltre ad essere grandi artisti fossero prima di tutto grandi persone. Ne ho avuto la conferma. Sono di cuore”, sottolinea D’Ambrosi. “Zitti e buoni” accompagna i titoli di coda: “Nella scena compaiono i primi piani dei ragazzi del Teatro Patologico. È il loro manifesto: ‘Siamo fuori di testa, ma diversi da loro’ - anticipa il regista - mi piacerebbe invitarli a trascorrere qualche ora con i ragazzi al Teatro Patologico. La loro musica li aiuterebbe a sospendere gli psicofarmaci per almeno un mese”.