Con il tablet in mano, oppure seduti sul divano a guardare la televisione. Di usare le scale invece dell’ascensore, nemmeno a parlarne. Figuriamoci se si tratta di fare qualche spostamento a piedi: quasi tutti preferiscono farsi accompagnare con la macchina da mamma e papà. La sedentarietà dei bambini e dei ragazzi sta diventando ormai un problema di sanità pubblica.
LE CAUSE
Ma se l’uso indiscriminato dei social ha certamente un peso non indifferente nell’attitudine dei ragazzi a restare fermi per ore, in realtà, molto conta anche la condizione economica e sociale della famiglia. L’impossibilità di potersi permettere un’attività di svago fuori da casa a pagamento, come emerge dai dati di openpolis, riguarda quasi un minore su 10 (9,1%); tra quelli in condizione di deprivazione, sfiora addirittura il 60% nel 2021 (58,4%). In entrambi i casi, con valori in crescita rispetto alla precedente rilevazione pre-pandemica, nel 2017. Non aiuta, poi, la mancanza di palestre scolastiche attrezzate in diverse aree del Paese: il 40% nel nord-ovest (41,3%), e si attesta ad alcuni punti da questa soglia nel nord-est (37%) e nel centro Italia (36,7%). Resta invece piuttosto indietro il mezzogiorno (31,7%). Tra le regioni, dopo la Liguria (52,4%), è la Puglia a mostrare la presenza più diffusa (48,4%), seguita da Toscana, Veneto e Lombardia (44-45% circa). Agli ultimi posti, con meno di un edificio su 4 dotato di palestra, Sicilia (24,6%), Umbria (23,3%) e Calabria (meno del 20%). I bambini, dunque, non fanno sport. Né sono messi in condizione di farlo. Intanto, però, si prova a invertire la rotta. A cominciare dalle iniziative istituzionali, proposte da Sport e Salute, la società in house del Mef (il ministero dell’economia e di finanza) che si occupa di sviluppo dello sport. «Il nostro obiettivo – spiega il presidente Marco Mezzaroma – è quello di progettare, sviluppare e valorizzare lo sport del futuro favorendo l’accesso all’attività fisica di tutta la popolazione, promuovere uno stile di vita sano e società più forti e interconnesse. “Illumina” è il nostro progetto principe per riportare la luce in quei luoghi che per troppo tempo sono rimasti al buio».
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LE INIZIATIVE
Il progetto, portato avanti con il governo, vedrà la luce a fine maggio con la ristrutturazione dell’ex Centro Delphinia a Caivano. Gli investimenti si concentrano, in particolare, sulla scuola, con i progetti Scuola Attiva Kids e Junior; 11 mila classi coinvolte e ben 2 milioni gli alunni (+19% rispetto al 2022). Una spinta allo sport arriva poi dalle figure dei Tutor sportivi (tremila quelli coinvolti) e le “pause attive”, nate per contrastare la sedentarietà, correggere la postura e migliorare l’attenzione. Mezzaroma insiste: «Abbiamo realizzato circa 800 progetti, sotto il nome Sport di Tutti, in zone e quartieri disagiati, nelle carceri e allestendo palestre a cielo aperto nei parchi. E abbiamo rivoluzionato il concetto di playground, ripensando gli spazi urbani inutilizzati o degradati, trasformandoli in spazi capaci di offrire opportunità di crescita per quartieri e comunità». Iniziative di cui hanno beneficiato circa 200 mila cittadini. Con il progetto “80 milioni” insieme alle federazioni sportive sono state poi finanziate 131 attività per oltre 180 mila persone coinvolte. Ma senza impianti sportivi adeguati, le iniziative rimarrebbero solo sulla carta. Ecco perché, spiegano a Sport e Salute, la società ha avviato un censimento, per la creazione di una banca dati funzionale alla nascita di un piano regolatore, in grado di rispondere alle esigenze e orientare le politiche pubbliche.