Quando i carabinieri, con l'aiuto dei vigili del fuoco che hanno sfondato la porta, sono riusciti a entrare nell'appartamento all'ultimo piano della palazzina al civico 8 di via Draconzio, alla Balduina, lui, Gianluca Ciardelli, 61enne giornalista e autore di programmi Rai, ha distolto appena lo sguardo dal libro che stava leggendo, steso sul letto, accanto al corpo ormai senza più vita della moglie, una collega. Lorella Tomei, 63 anni da compiere a ottobre, nata a Lucca, secondo quanto ricostruito finora dai militari della Compagnia Trionfale, sarebbe stata uccisa nel sonno, colpita più volte alla testa e al volto con un oggetto di ceramica, forse un vaso o un altro soprammobile che gli investigatori della Scientifica hanno trovato insanguinati nella camera da letto.
La donna indossava il pigiama, probabilmente non ha avuto nemmeno il tempo di rendersi conto di quanto le stava accadendo. Nessun vicino di casa ha sentito qualcuno urlare o litigare nei momenti antecedenti. Ma sarà, comunque, l'autopsia a stabilire con esattezza le circostanze esatte in cui è morta la donna. Al momento l'uomo, originario di Pisa, è stato fermato con l'accusa di omicidio volontario e si trova piantonato all'ospedale San Filippo Neri per via del suo forte disagio psichico per cui era in cura da diversi anni.
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LO CHOC
Il dramma è avvenuto nella notte tra lunedì e martedì. È stato lo stesso Ciardelli ad allertare telefonicamente il figlio Simone, quarant'anni, poco prima delle due: «Mi sa che la mamma non sta bene, non si muove». Forse voleva che andasse a casa anche lui, è una ipotesi degli investigatori. Il ragazzo, spaventato, però, ha provato a ricontattare i genitori, ma al telefono non rispondeva nessuno. Quindi si è deciso a chiamare il 112 chiedendo l'aiuto di una pattuglia del nucleo Radiomobile che è arrivata prima di lui. Una volta sul posto la terribile scoperta. A occuparsi dei rilievi anche gli uomini del Nucleo Investigativo di via In Selci.
Il malessere del 61enne esplose già nell'aprile del 2019 quando in sella al suo scooter seminò il panico a San Pietro, oltrepassando i varchi d'accesso della piazza e facendo scattare il piano anti-terrorismo al grido «sono un giornalista, lasciatemi passare».
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LA CARRIERA
Figlio di una delle segretarie di Licio Gelli, l'assunzione in Rai di Ciardelli, destò qualche polemica. Ma il suo lavoro come autore di programmi prima per Linea Blu poi per Linea Verde Orizzonti mise subito in luce le sue qualità. Nel 2016 ricevette anche il premio Penna d'oro, in ambito Coni, per un servizio contro la ludopatia. Eppure la malattia, che lo accompagnava fin da ragazzo, un probabile bipolarismo, non gli ha mai dato tregua tra una terapia e l'altra. Tanto che negli ultimi anni, anche prima del 2019, la sua posizione si era defilata. «Partecipava alle riunioni di redazione ma poi si isolava», raccontano alcuni colleghi. In gioventù aveva scritto un libro dal titolo L'incertezza dell'essere, un viaggio interiore dell'anima. Amava molto leggere e informarsi per prendere nuovi spunti, Ciardelli. Ogni mattina alle 7,30 andava in edicola a comprare il quotidiano, poi il caffè al bar. Lorella, bionda e minuta era accanto a lui.