La vicenda che ha coinvolto Emanuele Pozzolo non è ancora finita, anzi forse peggiorata. Il deputato, sospeso dal suo partito Fratelli d’Italia, è ora indagato dalla Procura di Biella anche per porto abusivo di armi nell’ambito dell’inchiesta sul ferimento di Luca Campana alla festa di Capodanno a Rosazza.
Il motivo della nuova accusa
La nuova accusa deriva dal fatto che la mini-pistola da cui è partito il colpo e di proprietà di Pozzolo, sia un’arma da collezione e in quanto tale, il parlamentare avrebbe dovuto lasciarla a casa e non portarla con sé, a prescindere dal regolare porto d’armi.
Le opposizioni all'attacco
Il dibattito oltre che giuridico, è inevitabilmente anche politico, dato che oltre a un deputato è coinvolto il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, presente all’ormai famosa festa di Capodanno. Sul caso e soprattutto dopo le ultime rivelazioni, le opposizioni incalzano. Enrico Borghi, senatore di Italia Viva, ha rivolto un appello sui social a Emanuele Pozzolo: “Dica la verità. Non abbia paura di dire lui la verità perché tanto se non la dice lui, verrà fuori comunque. Non abbia paura di Delmastro e del suo giro stretto. Tutti abbiamo capito che Pozzolo ha paura di dire la verità. Quello che non sappiamo è il perché. Coraggio, onorevole Pozzolo. La verità, in una repubblica democratica, non fa e non deve far paura”.
Ora si attendono le conclusioni della consulenza balistica, affidata dalla procura alla specialista Raffaella Sorropago. Dalla Procura, comunque, si puntualizza che lo Stub «dovrà essere valutato e compendiato» con gli altri accertamenti tecnici. Emanuele Pozzolo continua a dichiararsi innocente senza aver mai abbandonato la versione per la quale non è stato lui a far partire il colpo. Nulla è dunque ancora certo, se non che il suo spazio di manovra, sia politico che giuridico, si assottiglia sempre di più.