Rimane ricoverata in condizioni gravissime la 13enne caduta da un monopattino elettrico martedì sera a Torre Saracena, nell'area di Melendugno. È stata intubata ed è in coma farmacologico con una emorragia cerebrale, nel reparto di rianimazione dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce. La ragazzina ha perso il controllo del mezzo, sbattendo la testa con violenza sull'asfalto. I dettagli trapelati sono pochi: sul monopattino la tredicenne era con un'altra ragazzina, forse una bambina di otto anni, rimasta illesa.
Le norme e il dibattito
La guida dei monopattini è interdetta ai minori di 14 anni e non è chiaro se entrambe indossassero il casco (obbligatorio sotto i 18 anni). Il mezzo, secondo quanto risulta, era di proprietà della famiglia che ha subito soccorso la vittima e chiamato il 118. Nel frattempo però è tornato a riaccendersi il dibattito sulla pericolosità dei monopattini, spesso trattati con eccessiva leggerezza nonostante i casi di cronaca abbiano più volte rivelato la loro pericolosità. Già adesso i monopattini non possono circolare ovunque, ma solo sulle strade urbane, nelle aree pedonali (col limite a 6 chilometri orari) e nei percorsi misti pedonali-ciclabili (entro i 20 chilometri orari). Pertanto anche ora non possono andare sui marciapiedi né contromano. Di sera i monopattini devono poi essere provvisti di luci e da mezz'ora dopo il tramonto, il conducente deve circolare indossando il giubbotto riflettente.
Le novità in arrivo
Delle novità sono previste nel codice della strada in arrivo, presentato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e approvato in cdm a fine giugno. Rispetto ai monopattini il "codice Salvini" impone il blocco del veicolo se il mezzo circola in aree extraurbane o particolarmente pericolose (con i social che spesso documentano persone che si "avventurano" addirittura in autostrada). Oppure l'obbligo di targa e assicurazione, ma anche il casco obbligatorio per tutti (oggi come detto è solo per i minorenni). E poi ancora il divieto assoluto di circolare contromano e di sosta selvaggia o sui marciapiedi. Infine, l'introduzione di sanzioni in caso di mancanza di frecce, freni, contraffazione dati del proprietario, potenziamento illegale del motore per modificare la velocità. Riforme ritenute necessarie per regolamentare un fenomeno che ha contribuito ad aumentare la mobilità soprattutto in città, ma che al contempo è esploso improvvisamente, prendendo in controtempo anche gli amministratori locali, incapaci di gestire le migliaia di mezzi, spesso in sharing, che circolano nei centri urbani.