Ilaria Salis: l'insegnate antifascista candidata alle europee può votare dal carcere ungherese

Mercoledì 15 Maggio 2024 di Riccardo Palmi
Caso Salis: l'insegnate antifascista candidata alle europee può votare dal carcere ungherese

Buone notizie da Budapest: laria Salis potrà votare alle elezioni europee dell'8 e 9 giugno alle quali si candida per Alleanza Verde-Sinistra.

Lo ha affermato oggi il servizio penitenziario ungherese che ha respinto le affermazioni degli scorsi giorni del padre Roberto definendole «infondate».

Il sostegno di Tajani

Anche il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, oggi ha ribadito il suo impegno nel garantire il diritto di voto per la 39enne: «Stiamo lavorando per far votare Ilaria Salis. Se è possibile farlo la faremo votare, stiamo cercando di agevolarla in ogni modo». Lo ha affermato oggi a margine dell'incontro con Confcommercio.

I precedenti

La problematica è emersa in seguito alle dichiarazioni rilasciate lunedì dal padre dell'insegnate antofascista, Roberto Salis, durante una tappa del tour elettorale che sta facendo per la figlia, al mercato di via Fauché a Milano. Durante l'incontro, ha riferito che le autorità ungheresi stavano negando a sua figlia il diritto di voto. «Ho parlato con Ilaria e mi ha detto che hanno chiesto a tutti i detenuti del carcere se volevano votare e lei ovviamente ha detto sì - ha riferito  Roberto Salis - Ma le è stato detto che c'è una lacuna legislativa italiana che non le avrebbe permesso di farlo». «Noi davamo per scontato che fosse possibile. Ci sarà qualcun altro con lo stesso problema. Non si fa così: bisogna che qualcuno si incarichi di fare in modo che tutti esercitino i loro diritti», ha concluso.

Chi è Ilaria Salis

Ilaria Salis, candidata alle elezioni europee con Alleanza Verdi e Sinistra, è detenuta da oltre un anno in carcere a Budapest con l'accusa di tentato omicidio per aver fatto parte di una banda di martelli guidata dai tedeschi che avrebbe preso di mira i neonazisti nel giorno d'onore che commemorava la resistenza «eroica» di un reggimento delle SS contro l'Armata Rossa nel febbraio 2023. La sua candidatura è un tentativo di far rilasciare Salis, almeno fino agli arresti domiciliari che le sono stati negati, con la sua speranzosa immunità parlamentare. Accusata di lesioni aggravate, il procuratore ungherese ha chiesto una pena detentiva di 11 anni, ma rischia fino a 24 anni di detenzione con l'accusa di tentato omicidio. Secondo quanto riferito, le presunte vittime dell'aggressione non hanno sporto denuncia alla polizia. Salis è stata condotta in tribunale in diverse occasioni legata alla catena con le mani e le caviglie ammanettate, suscitando shock in Italia, anche se Budapest afferma che è una procedura standard per i suoi prigionieri.

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