Giorgia Meloni compie 47 anni, brindisi e candeline in famiglia dopo una giornata di lavoro (con il nodo regionali)

Un compleanno tra le mura di Palazzo Chigi per la premier Giorgia Meloni, che oltre a festeggiare con i suoi affetti più cari deve ancora sciogliere il nodo delle elezioni regionali

Lunedì 15 Gennaio 2024 di Monica De Chiari
Giorgia Meloni compie gli anni, tra festeggiamenti e impegni politici

Compleanno tra le mura di Palazzo Chigi. Oggi la premier Giorgia Meloni compie 47 anni, nata il 15 gennaio 1977 la leader di via della Scrofa e prima donna premier nella storia della Repubblica italiana (ha prestato giuramento nelle mani del capo dello Stato Sergio Mattarella il 22 ottobre del 2022), trascorrerà la giornata al lavoro, nella sede di Piazza Colonna.

A quanto si apprende Giorgia Meloni ha già avuto modo di festeggiare nei giorni scorsi e oggi, impegni di governo permettendo, la premier dovrebbe spegnere le candeline sulla torta a casa, in compagnia degli affetti più cari (con la mamma e la sorella Arianna) e fare un brindisi beneaugurante. 

Le regionali e il nodo Sardegna


Certo, potendo scegliere, il capo del governo avrebbe sicuramente preferito un compleanno senza dover pensare ai nodi da sciogliere tra la sua maggioranza, soprattutto uno, quello più urgente delle elezioni regionali. Il caso più ostico rimane quello della Sardegna. Sull'isola Fratelli d'Italia ha già fatto partire la campagna elettorale del suo candidato governatore Paolo Truzzu, il sindaco di Cagliari, al posto dell'uscente Christian Solinas, da subito appoggiato dalla Lega. Candidato presentato, caso risolto.

Ma la partita potrebbe essere tutt'altro che chiusa. Con ogni probabilità, oggi pomeriggio alle 14, il Consiglio federale della Lega darà a Matteo Salvini il mandato, implicito o esplicito, di non cedere alla decisione di Fratelli d’Italia. Inoltre, Matteo Salvini non ha in calendario nessuna visita elettorale in Sardegna, forse a voler rimarcare di non essere disposti a cedere a Fratelli d'Italia così facilmente e dunque recarsi in Sardegna sostenendo apertamente Truzzu. 

Gli scenari

Tutto questo perché se il partito di Giorgia Meloni rivendica la necessità di riequilibrare il peso delle forze politiche alla guida delle Regioni, nella Lega si teme che la Sardegna possa segnare la rottura dell’argine nonché rischiare di essere solo la prima di molte richieste. Se oggi chiedono la Sardegna, domani potrebbero fare la stessa cosa con il Veneto culla del leghismo sin dal 1980 e ora già da un pò nelle mire di Fratelli d'Italia. Da qui, molto citate sono le dichiarazioni della responsabile sarda di FdI, la senatrice Antonella Zedda, che ha annunciato la candidatura di Truzzu prima che gli alleati fossero d’accordo. E' anche una possibilità che il presidente uscente Christian Solinas decida di correre da solo con il sostegno del suo Partito sardo d’Azione. Se a questo si aggiunge che l'ex assessore di Forza Italia Alessandra Zedda correrà da sola, una vittoria schiacciante il 26 febbraio potrebbe non essere così sicura. Senza dimenticare la non totale accettazione da parte di Fratelli d'Italia della proposta di legge leghista sul terzo mandato per i governatori, che avrebbe quantomeno potuto mettere al sicuro il Veneto di Luca Zaia nel 2025. Insomma la partita è ancora tutta da giocare per ora, il rischio però potrebbe essere quello di vedere uno strappo tra la maggioranza sempre più largo. 
 

Ultimo aggiornamento: 15:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA