Patrizia Scurti, chi è la segretaria di Meloni scambiata per la premier dal primo ministro libanese

Miqati si è incamminato accanto a Scurti, finché una persona del suo staff gli ha fatto notare che la presidente del Consiglio doveva ancora scendere

Giovedì 28 Marzo 2024
Patrizia Scurti, chi è la segretaria di Meloni scambiata per la premier dal primo ministro libanese

Pensava fosse Giorgia Meloni e invece era Patrizia Scurti, capo della segreteria particolare della premier: è la gaffe in cui è incorso il primo ministro libanese Najib Miqati, che ieri sera ha accolto all'aeroporto di Beirut la presidente del Consiglio, in visita ufficiale nel Paese dei Cedri.

Come si vede in un video diventato virale sui social, il leader libanese ha infatti salutato con un abbraccio e due baci sulle guance Scurti, scesa dalla scaletta dell'aereo reggendo due borse, assieme a Francesco Piazza, capo dell'ufficio del cerimoniale di Stato.

La gaffe

Forse ingannato dal fatto che, come da cerimoniale, si attendeva fosse Meloni la prima a scendere dall'aereo, Miqati si è incamminato accanto a Scurti, finché una persona del suo staff gli ha fatto notare che la presidente del Consiglio doveva ancora scendere. Quindi il primo ministro è tornato ai piedi della scaletta, dove poco dopo ha accolto Meloni: tra i due una stretta di mano, baci sulle guance, e uno scambio di battute in cui hanno entrambi sorriso.

Patrizia Scurti, segretaria di Meloni, scambiata per la premier in aeroporto: Il primo ministro libanese la accoglie e la bacia

Chi è

Patrizia Scurti è la segretaria particolare di Giorgia Meloni. E lavora con la premier da circa 18 anni, mentre suo marito fa il caposcorta della presidente del Consiglio. Come riporta Open, chi fa paragoni la mette a confronto con Vincenza Enea, storica e potentissima segretaria di Giulio Andreotti. Scurti è anche l’unica che partecipa (insieme a consiglieri diplomatici ed eventuali traduttori) a tutti gli incontri e i bilaterali istituzionali con gli omologhi europei e del mondo. Anche con quello con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky il 21 febbraio scorso

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