LE INDAGINI
MESTRE L'ipotesi più probabile è quella del concorso di

Mercoledì 8 Gennaio 2020
LE INDAGINI MESTRE L'ipotesi più probabile è quella del concorso di
LE INDAGINI
MESTRE L'ipotesi più probabile è quella del concorso di colpa: la velocità da una parte, l'aver attraversato sulle strisce ma con il rosso pedonale dall'altra. Ipotesi, però, su cui dovranno arrivare le conferme investigative che, al momento, ancora non ci sono. Il reparto motorizzato della polizia locale sta lavorando da giorni sull'incidente che ha portato alla morte della 29enne marchigiana di origini iraniane Pegah Naddafi. A coordinare gli investigatori, il pubblico ministero Daniela Moroni, titolare del fascicolo che vede indagato solo il 46enne di Noale alla guida della Nissan.
La polizia locale ha chiesto ieri, con la riapertura degli uffici, i tabulati del semaforo. Confrontandoli con l'orario dell'incidente sarà possibile stabilire se l'automobilista fosse passato con il verde e se la ragazza, invece, avesse attraversato con il rosso. I vigili esamineranno nelle prossime ore anche il cellulare della 29enne. Questo per capire, invece, se lo stesse utilizzando in quel momento. Esami capillari, che potrebbero sembrare persino inopportuni in questo momento di dolore. La dinamica, però, per ora risulta ancora poco chiara. Motivo per cui il magistrato, nei prossimi giorni, dovrebbe dare incarico a un perito per ricostruirla: la velocità dell'auto, come prima cosa, anche se pare evidente che la Nissan non stesse viaggiando a 50 all'ora, vista la posizione della macchina e del corpo della ragazza, trovato a oltre venti metri di distanza dal punto dell'impatto. Poi verrà la questione del semaforo. Il pm ha disposto l'autopsia sul corpo della ragazza: solo dopo quest'esame verrà dato il nulla osta per il funerale (che, con ogni probabilità, si terrà a Senigallia, dove la ragazza era nata e cresciuta e dove il padre gestisce da molti anni un noto ristorante in centro).
I PRECEDENTI
Un anno fa, il 13 gennaio 2019, nello stesso punto si era verificato un incidente assolutamente identico che solo per miracolo non aveva avuto un epilogo altrettanto tragico. Sempre davanti all'ex Massari di viale Vespucci, alle ore 12.30. D.A., un 26enne di Mestre, stava attraversando sulle strisce, quando era stato investito dalla Golf di S.F., 30 anni, mestrino. Il giovane era finito sul parabrezza dell'auto e poi era stato catapultato ad alcuni metri di distanza. Nel 2014, sempre su quell'attraversamento pedonale una donna, una 68enne della zona, aveva investito un pedone, un 34enne ucraino, per poi darsi alla fuga. La polizia locale era riuscita a rintracciarla e a denunciarla per omissione di soccorso.
D.Tam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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