VENEZIA - «Ho firmato il decreto dello stato di crisi, poi non so se Roma ci darà i "schei", ne avanziamo comunque tanti.
« Il nostro Paese - ha aggiunto Zaia - invece di tirare fuori 2-3 miliardi per i danni, dovrebbe investire nel Piano Marshall delle opere idrauliche. Vicenza è salvata dai bacini. Abbiamo devastato noi la natura, ma possiamo intervenire per limitare danni e investire in opere idrauliche. Quella che finisce nei bacini - ha aggiunto - e tutta acqua che togliamo dagli scantinati delle case. Non ci va un genio per capire che questa è la strada».
Allerta rossa
Il bollettino di aggiornamento emesso oggi dal Centro Funzione decentrato della Protezione Civile del Veneto conferma, fino alle ore 20.00 di domani giovedì 29 febbraio, il livello di massima criticità idraulica con allarme nei bacini dell’Alto Brenta – Bacchiglione – Alpone e del Basso Brenta -Bacchiglione. Nei due bacini diminuisce il livello di rischio idraulico, fino a domani arancione (preallarme). Si segnala, infatti, il possibile innesco di frane e colate rapide sui settori montani, pedemontani, collinari delle zone in allerta; probabile rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque piovane e allagamenti di locali interrati e/o sottopassi; innalzamento dei livelli della rete idrografica secondaria e possibile inondazione anche delle aree limitrofe.
Il caso Vicenza
«Siamo davanti a un evento meteorologico che pesa non poco per le sue caratteristiche, e va catalogato nella storia del Veneto come grande evento alluvionale, ma Vicenza è stata salvata dai bacini di laminazione - ha affermato il presidente del veneto Luca Zaia -. I dati di piovosità sono paragonabili a Vaia e alla grande alluvione del 2010. se non c'erano le opere stavamo davanti a un altro disastro». Durante la tempesta Vaia - è stato ricordato - le precipitazioni furono di 187 millimetri in 24 ore. Nelle 24 ore ieri sono caduti 188 millimetri nel vicentino, a Seren del Grappa. Per quanto riguarda altre località investite dalla pioggia, a Recoaro (Vicenza) c'è stato un picco di 170 millimetri, e un totale di 208 nelle 24 ore; a Sant'Antonio del Tortal, tra le province di Treviso e Belluno, 185 millimetri totali; sul Cansiglio il totale è stato di 162 millimetri; a Valli del Pasubio (Vicenza) 203 millimetri, a Crespadoro (Vicenza) 200 millimetri. «C'è un aumento della temperatura - ha aggiunto Zaia - che ha portato l'innalzamento della quota delle nevicate da 900-1000 a 1400-1500 metri. Questa è tutta acqua che si aggiunge al conto, ma al momento non vi è rischio di alluvioni».