Passa la notte da un'amica, trovano il corpo massacrato di botte: magrebino arrestato

Mercoledì 22 Gennaio 2020
Passa la notte da un'amica, trovano il corpo massacrato di botte: magrebino arrestato
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VERONA - Ha ucciso l'amica, una polacca di 51 anni, nella cui casa a Verona aveva trascorso la notte tra domenica e lunedì, e poi è fuggito, girovagando per due giorni, fino ad arrivare a Genova dove, preso dal rimorso, si è presentato in Questura per costituirsi. Adesso il presunto omicida, un magrebino di 41 anni, è in carcere, mentre le due Procure, quelle ligure e veneta, con le rispettive squadre mobili, stanno lavorando per chiarire la vicenda che ha ancora molti lati oscuri. L'unico punto fermo è il ritrovamento del cadavere della donna, nell'appartamento di un residence nella zona dello stadio Bentegodi.

La donna era riversa a terra, vestita; il corpo presentava vari lividi al volto e, forse, una frattura alla testa, conseguenze di un forte pestaggio. A far luce sulle cause del decesso sarà comunque l'esame autoptico. Frattanto la polizia genovese ha trasmesso ai colleghi le informazioni raccolte nel corso della confessione dell'uomo. Questi ha dichiarato di essere un cittadino tunisino, ma nei vari alias con i quali è conosciuto dalle forze dell'ordine risulterebbe essere un marocchino.

Il 41enne si trova ora in carcere con l'accusa di omicidio. Nel suo passato varie denunce per piccoli reati, tra cui quello di immigrazione clandestina. Si è presentato ieri alla Questura di Genova, dicendo che voleva rilasciare spontanee dichiarazioni. Agli agenti è apparso tranquillo e ha esordito dicendo «ho dormito a casa di un'amica, e quando mi sono alzato ho visto che non si svegliava. Non so cosa ho fatto». E poi ha aggiunto: «sono preoccupato, forse l'ho uccisa». La donna, che viveva e lavorava a Verona da una ventina di anni, conosceva il magrebino da tempo; forse tra loro c'era un rapporto che andava oltre l'amicizia. I due avrebbero trascorso la sera di domenica a casa di lei, un alloggio di un residence in zona stadio.

Qui avrebbero bevuto, forse troppo: il 41enne si sarebbe ubriacato, e a quel punto - nelle dichiarazioni rese alla polizia - i suoi ricordi si fanno vaghi.
La sequenza è quella di una lite con la donna, scoppiata per futili motivi, di lui che racconta di essersi addormentato e di aver visto, al risveglio, che l'amica non si muoveva più. Una versione che ora dovrà essere passata al vaglio degli inquirenti, e che in ogni caso ha già portato al provvedimento di fermo per omicidio.
Ultimo aggiornamento: 20:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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