Valdegamberi e gli attacchi al caso Giulia: siluro dalla Lega. Quattro consigliere: «Squallido»

Giovedì 7 Dicembre 2023 di Angela Pederiva
Stefano Valdegamberi

VENEZIA - Dopo la bufera non è arrivato il sereno. Anzi, se possibile ieri il cielo sopra Palazzo Ferro Fini si è scurito ancora più del giorno prima, quando era esplosa la polemica su Stefano Valdegamberi per le sue dichiarazioni sul femminicidio di Giulia Cecchettin e sul dibattito aperto in tutta Italia («Telenovela»). Il presidente del gruppo Misto ha prima pubblicato e poi cancellato un vivace attacco al governatore Luca Zaia e al capogruppo Alberto Villanova, accusandoli di aver «sposato appieno l'ideologia» dei movimenti femministi, ma è stato duramente rimproverato dalle consigliere regionali della galassia zaian-leghista Milena Cecchetto, Francesca Scatto, Laura Cestari e Roberta Vianello: pare proprio che sia il preludio all'estromissione del veronese dalle future riunioni di maggioranza.

SUI SOCIAL
Tutto è cominciato di prima mattina, quando Valdegamberi ha postato sui propri canali social questo commento all'annuncio di una manifestazione «contro la violenza di genere e patriarcale», in programma per domani nella capitale dell'Austria (per inciso la città in cui studia Elena Cecchettin, già bersaglio delle sue critiche): «Anche all'università di Vienna gruppi di femministe lanciano l'attacco all'ideologia del Patriarcato con lo slogan Bruciamo Tutto: gli stessi che hanno assaltato la sede di ProVita a Roma minacciando di morte i collaboratori.

Poi gli ingenui mi vengono a dire che è tutto spontaneo. Questi slogan da tempo venivano propagandati in alcuni ambienti universitari. Scommetto che ci sarà anche Zaia e Villanova. Mi pare che abbiano sposato appieno l'ideologia».

LE REAZIONI
Già martedì Zaia e Villanova avevano preso le distanze dall'ex tesserato leghista. Discussione chiusa per il governatore e anche il capogruppo ha liquidato rapidamente l'ennesima uscita del consigliere: «Ho già detto cosa penso. Faccio politica in maniera diversa da lui, perché prima di tutto per me viene il rispetto per le persone». La loro irritazione dev'essere però arrivata all'orecchio di Valdegamberi, che a metà giornata ha corretto il testo su Facebook, togliendo i riferimenti a Zaia e Villanova. Ma per quattro donne dell'intergruppo Liga-Lega il caso non può essere archiviato così. «Il presidente Luca Zaia e il nostro capogruppo Alberto Villanova hanno affermato Cecchetto, Scatto, Cestari e Vianello sono due uomini che sanno rispettare le donne. Il consigliere Valdegamberi, che prima li attacca e poi, furtivo, ritrae modificando il post, avrebbe solo da imparare da due Signori così. Dopo le orrende parole di ieri del collega in concomitanza delle esequie di Giulia e che ci hanno già portato agli onori della cronaca nazionale, questo squallido post di Valdegamberi era l'ultima cosa di cui si sentiva il bisogno. Noi siamo a fianco del nostro presidente e del nostro capogruppo». Per le consigliere regionali, le parole del veronese «sono la prova che esiste anche un problema, grave, di educazione e rispetto nell'uso linguaggio», da considerare un vero e proprio «dramma» in quanto riguarda «un rappresentante delle istituzioni, che si è auto-nominato a presunto difensore di nobili antichi valori e della vita umana».

LA DIFESA
Valdegamberi ha affidato la propria difesa a un contro-comunicato, in cui ha invitato le colleghe «a separare il pensiero dalle persone», puntualizzando poi: «La mia è una critica al pensiero che non condivido e mai personale. Dobbiamo lavorare contro le contrapposizioni ideologiche uomo-donna perché non giovano a risolvere i problemi». E ancora: «Dobbiamo affrontare con serenità e obiettività questi temi, senza lasciarci trascinare dall'emotività dei momenti. Il rispetto parte anche dal diritto di esprimere un'opinione diversa». Precisazioni che potrebbero però non bastare ad assicurargli l'invito alle prossime riunioni dell'asse zaian-leghista.
 

Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 09:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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