A sei mesi dall'insediamento dell'esecutivo gialloverde,
arriva la prima impugnazione di una legge veneta. Nella seduta di venerdì sera, il Consiglio dei
ministri ha deliberato di portare davanti alla
Corte Costituzionale la normativa con cui la
Regione aveva scelto di uniformare gli
stipendi degli addetti ereditati dalla Città Metropolitana
di Venezia e dalle sei Province a quelli dei propri
dipendenti. «Decisione strana e, almeno per il
momento, incomprensibile», commenta il vicegovernatore
leghista Gianluca Forcolin, che ha la delega al Personale, in
riferimento al provvedimento assunto dal Governo amico. Nel mirino
è finito il testo approvato dal Consiglio regionale,
oltretutto all'unanimità, lo scorso 27 settembre: si
tratta della legge 31, pubblicata sul Bur il
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