VENEZIA - Secondo la Procura di Venezia è pericolosa perché si è volontariamente trasferita in Siria per aderire alla causa del Califfato e al suo arrivo è stato combinato per lei un matrimonio con il numero due dell'Isis, Abu Hamza, dal quale ha già avuto due figlie. La pubblica accusa lagunare ha chiesto l'arresto per Sonia Khedhiri, la ventenne di origini tunisine, con passaporto italiano, che tre anni fa ha lascito Onè di Fonte, il paese in provincia di Treviso nel quale viveva con i genitori, e da allora non ha più fatto ritorno in Italia. Ma la richiesta formulata dal pm antiterrorismo titolare dell'inchiesta, Francesca Crupi, è stata rigettata una decina di giorni fa dal Tribunale del riesame di Venezia, il quale ha accolto le tesi sostenute dal difensore d'ufficio della ragazza, l'avvocatessa Karen Dei Rossi. La decisione del Riesame conferma la precedente decisione del Gip che, lo scorso gennaio, aveva detto di no per la prima volta alla richiesta di arresto, negando l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare.
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