MUSILE - Allarme nella zona attraversata dal canale Vela, nell’area tra Portegrandi e Trezze, al confine con Musile, per un’incredibile moria di pesci. Diverse centinaia di carpe, siluri e luccioperca sono stati trovati a galleggiare a pancia in su o riversi sulle rive. Impressionanti anche le dimensioni particolarmente grandi di alcuni esemplari, tutte specie ittiche d’acqua dolce, ormai privi di vita. La scoperta è stata fatta l’altro ieri da alcuni passanti che, osservando le acque del canale, si sono accorti del gran numero di pesci che affioravano dall’acqua o giacevano in mezzo all’erba, sulle sponde del canale. Qualche contadino ha immediatamente segnalato la rilevante moria di pesci alle guardie volontarie che regolarmente ispezionano il territorio e i corsi d’acqua che l’attraversano. Già mercoledì sera i volontari dell’associazione Guardia rurale ausiliaria Nogra hanno effettuato un sopralluogo in zona e hanno potuto effettivamente riscontrare la drammatica situazione che si era verificata nel canale Vela, dove centinaia di pesci di diverse grandezze galleggiavano senza vita. La notizia dell’accaduto si è ben presto diffusa in zona, tanto che subito dopo sono arrivati anche la Polizia Provinciale della Città Metropolitana e la Fipsas, Federazione della pesca sportiva.
La strage di pesci
Ancora ignote le cause che hanno provocato la notevole moria di pesci. Intanto ieri la Polizia Provinciale ha dato il via agli accertamenti e un agente si è anche piazzato in laguna per controllare se l’acqua che arrivava dal canale stesse trasportando rilevanti quantità di pesci morti. Le prime ipotesi che sono state avanzate lasciano supporre che a provocare lo sterminio di pesci possa essere stata l’anossia, la carenza di ossigeno presente nell’acqua, data la stagione particolarmente calda, oppure addirittura sia dovuto alla risalita dell’acqua salmastra dal litorale, conseguente all’abbassamento del livello idrico dei corsi d’acqua, che avrebbe modificato le condizioni dell’habitat delle specie ittiche d’acqua dolce.