L'uomo che ha travolto la 29enne: «Quel semaforo era verde»

Giovedì 9 Gennaio 2020 di Davide Tamiello
Il luogo in cui sabato notte è stata travolta Pegah Naddafi
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 «Quando sono passato era verde, il semaforo era verde!» Agli agenti della polizia locale l’ha detto subito, venerdì sera, subito dopo l’incidente in viale Vespucci costato la vita alla 29enne marchigiana di origini iraniani Pegah Naddafi. Posizione che ha ribadito anche con la sua avvocata, Alice Zona, e che ora dovrà essere verificato controllando i tabulati del semaforo. L’uomo, un 46enne di Noale, si trovava in auto con la compagna e con la figlia.

 

 

«Il mio cliente dichiara di essere passato con il verde - spiega la legale - versione che è stata confermata anche dalla figlia. Ogni altra valutazione sarà oggetto di indagini e rilievi. In questo momento è fortemente provato, è ancora sotto choc per l’accaduto». Il dettaglio del semaforo, ovviamente, sarà cruciale per capire la posizione dell’automobilista. L’uomo, risultato negativo all’alcol test, ha investito la giovane sull’attraversamento pedonale davanti all’ex istituto Massari, sbalzandola a una ventina di metri di distanza.  La polizia locale ha chiesto martedì, con la riapertura degli uffici, i tabulati del semaforo. Confrontandoli con l’orario dell’incidente sarà possibile stabilire se l’automobilista fosse passato con il verde e se la ragazza, invece, avesse attraversato con il rosso. Lì, il semaforo pedonale è a chiamata. Non è da escludere (ipotesi che stanno cercando di verificare gli investigatori del reparto motorizzato della polizia locale) che la 29enne non abbia nemmeno visto l’auto arrivare, distratta magari per un momento da altro, come per esempio lo smartphone. Non a caso i vigili hanno chiesto alla pm titolare del fascicolo, Daniela Moroni, di poter sequestrare ed esaminare il cellulare della vittima.



L’obiettivo degli inquirenti è quello di controllare se nel momento dell’impatto, poco dopo la mezzanotte, la ragazza stesse messaggiando, telefonando o navigando sui social.
Il sostituto procuratore, inoltre, affiderà nei prossimi giorni una perizia per ricostruire la dinamica. Il sospetto della polizia locale è che l’automobilista, in ogni caso, stesse viaggiando oltre i limiti di 50 chilometri all’ora. Se confermato, anche nel caso la ragazza avesse attraversato con il rosso, per lui ci sarebbe comunque un concorso di colpa. Il pm, infine, darà questa mattina l’incarico di svolgere l’autopsia alla medico legale Barbara Bonvicini, per stabilire con certezza la causa del decesso e per effettuare, come da prassi, esami alcolemici e tossicologici sulla salma. Solo dopo quest’esame verrà dato il nulla osta per il funerale (che, con ogni probabilità, si terrà a Senigallia, dove la ragazza era nata e cresciuta e dove il padre gestisce da molti anni un noto ristorante in centro).

Ultimo aggiornamento: 08:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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