San Donà. Insulti e schiaffi alla compagna per il suo aspetto fisico e perché non tiene in ordine la casa: poi la minaccia con un coltello da pane

Cinquantenne condannato dal tribunale di Venezia a 2 anni e 4 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia

Giovedì 30 Novembre 2023 di Nicola Munaro
San Donà. Insulti e schiaffi alla compagna per il suo aspetto fisico e perché non tiene in ordine la casa: la minaccia anche con un coltello da pane

SAN DONÀ - Insulti per il suo aspetto fisico. Insulti e scatti d'ira perché lei non teneva pulita e in ordine la casa. Poi un rosario infinito di aggressioni verbali. Oltre a cinque casi in cui dalle parole era passato ai fatti. Per questo un uomo sulla cinquantina d'anni residente a San Donà di Piave, è stato condannato ieri dal tribunale di Venezia a 2 anni e 4 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia nei confronti della convivente: questo il reato contestato dalla Procura di Venezia che ieri ne ha chiesto e ottenuto la condanna.

ANNI DI VIOLENZE

Quella che all'inizio sembrava una storia d'amore, si è tramutata in un incubo a partire dal giugno 2011.

Un inferno durato due anni, quando lui ha accettato la decisione della donna di separarsi e se ne è andato dalla casa che condividevano. Ma quei due anni sono stati costellati da terrore e violenze. Cinque gli episodi principali contestati. Nel giugno 2011 l'uomo, durante una discussione per delle fotografie, aveva offeso la convivente prendendola per il collo e arrivando a tirarle i capelli, buttandola a terra. E lì, con lei inerme, la colpiva con delle sberle. Due mesi dopo l'aveva invece colpita ancora con delle sberle durante un litigio scoppiato a causa delle frequentazioni dell'uomo con l'ex moglie. Poi più nulla di così grave, fino al febbraio 2013, quando ha aggredito la compagna accusandola di fare rumore disturbando il suo riposo: offese e sberle sino a che lui aveva preso un coltello da pane e l'aveva minacciata con quello continuando a insultarlo.

PUGNI ALLE GAMBE

Ad aprile 2013, durante una discussione per la frequentazione dell'uomo con un'altra donna, aveva iniziato a colpirla con dei pugni su una gamba tentando di farle perdere l'equilibrio e farla cadere dalle scale visto che l'altra gamba era ingessata.

RINCORSA IN AUTO

Nel giugno 2013 la goccia che aveva convinto la donna a denunciare. Durante una lite in cui la accusava di aver spostato il copridivano, l'aveva picchiata con sberle e pugni in testa e, afferrato un coltello, l'aveva minacciata. E quando lei si era rifugiata in bagno, lui aveva sfondato la porta e aveva continuato a colpirla con calci e pugni. In un momento di distrazione del compagno, lei era riuscita a salire in macchina e scappare, nonostante lui avesse tentato di inseguirla anche in auto.

Ultimo aggiornamento: 10:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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