MESTRE - I risultati cominciano ad arrivare. Dall'inizio dell'anno lo spaccio in mano ai tunisini nel quadrilatero compreso fra via Cappuccina e corso del Popolo «è stato disarticolato», con una trentina di espulsioni eseguite negli ultimi due mesi - con il coordinamento del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica - grazie all'attivazione di un volo settimanale che consente il rimpatrio diretto nel Paese d'origine dopo il trasferimento al Cpr di Gradisca d'Isonzo.
LA GEOGRAFIA
Lo smercio di droga, com'è noto, è appannaggio di bande suddivise su base etnica che si sono spartite il territorio: se i tunisini gestiscono lo spaccio di eroina fra corso del Popolo e via Cappuccina, i nigeriani offrono nella zona di via Piave l'eroina gialla (con principio attivo che raggiunge anche il 50%), cocaina e hashish. Mentre gli albanesi si sono specializzati nella cocaina ma senza operare per strada, in modo da sfuggire ai controlli. Nel tempo, ha osservato Franzoi, è migliorata la situazione al Parco Albanese di Bissuola, dove la diffusione di droghe sintetiche aveva attirato in passato un centinaio di consumatori. Questi ultimi, in generale, provengono da fuori città, e non manca, nel rione Piave, la clientela per la cosiddetta droga del weekend, prevalentemente cocaina. In questo caso «si sono rivelate efficaci le norme previste dal regolamento di polizia urbana che consentono l'emanazione di Daspo» che incidono nel casellario di polizia: un deterrente per i consumatori occasionali che non vogliono rischiare conseguenze giudiziarie.
LA MOVIDA
Un lavoro specifico impegna la Polizia locale nei controlli legati alla movida, con cinque squadre in azione fra Santa Margherita, campo Bella Vienna, piazzale Donatori di sangue e via Verdi. Alcuni servizi hanno riguardato anche i controlli sugli autobus diretti alle discoteche, mirati a intercettare lo spaccio di cocaina e marijuana. E con successo, a quanto pare: in un caso, alla vista degli agenti, alcuni passeggeri hanno preferito disfarsi delle dosi gettandole dai finestrini dell'autobus. In centro storico la stretta dei controlli sui tunisini, con le espulsioni attraverso il passaggio per il Centro di permanenza per il rimpatrio di Gradisca d'Isonzo, ha permesso di alleggerire la situazione in campo Santa Margherita, mentre nella zona di Rialto sia assiste a una tregua legata alla minore frequentazione della zona nei mesi invernali. Alcuni servizi di prevenzione sono infine stati richiesti da alcuni istituti scolastici, su richiesta dei dirigenti, con esiti per fortuna meno significativi sul piano della repressione dello spaccio.