MESTRE - Preso a pugni e calci al corpo e in testa, spintonato, ferito davanti alla scuola che frequenta a Mestre. Un ragazzino di 14 anni è finito all’ospedale dopo essere stato aggredito da un gruppo di coetanei misto a qualcuno di più grande. Perché? Non si sa. L’unica colpa dello studente delle superiori è quella di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Questo gruppo lo chiamano già baby gang, come va di moda oggi, ma al di là dell’appellativo sono giovani sbandati, violenti, stupidi, annoiati che si fanno trascinare dai più grandi alla ricerca del divertimento facile, del video da postare sui social per mostrare le loro imprese ormai criminali, perché quando si arriva a pestare a sangue una persona la questione diventa penale.
BABY GANG
È successo tutto in una decina di interminabili minuti alcuni giorni fa nella zona del parco Bissuola.
Perché, dunque, è accaduto? Solo per essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. La nuova baby gang che imperversa, per il momento, a Carpenedo Bissuola e che ha già fatto parlare di sé per vandalismi vari, non frequenta le scuole della zona, non conosce di persona l’aggredito.
LE CAUSE
C’è un solo episodio che potrebbe far pensare a un qualche collegamento con l’attacco: qualche giorno prima un ragazzo di origine turca aveva incrociato la vittima e gli aveva chiesto «hai paura dei turchi?». Lui, quasi soprappensiero, ha risposto di no. In effetti perché dovrebbe aver paura dei turchi in generale, come dei ragazzi di qualsiasi altra nazionalità? Che abbiano voluto mostrargli che, invece, deve aver paura dei turchi? Un’idiozia, come motivazione se davvero fosse questa, che si aggiunge all’idiozia selvaggia dell’aggressione. Le forze dell’ordine, ricevuta la denuncia, hanno il compito di fermare questa nuova baby gang prima che faccia altri “salti di qualità” e, dai vandalismi e le aggressioni, passi ai furti e alle rapine, o peggio. È già capitato a Mestre, anche negli ultimi anni: una di queste bande, dopo essere stata smantellata dai carabinieri, ha ammesso di aver commesso furti, danneggiamenti, rapine, di aver picchiato a sangue delle persone tra Venezia centro storico e Mestre. Spesso sotto l’effetto dell’alcol e sempre imitando qualche capobranco più sbandato, rabbioso e annoiato degli altri.