JESOLO - Le grandi catene alberghiere pronte ad investire a Jesolo.
GLI INTERVENTI
Tre, come detto, gli interventi urbanistici finiti sotto i riflettori. Il primo è quello a ridosso di via Levantina, dov’è stato avviato un imponente investimento dal valore di circa 150 milioni di euro per il raddoppio dell’attuale quartiere del design dove oltre a residence di lusso e una torre di 85 metri sorgerà anche un altro hotel con molta probabilità gestito sempre da Falkensteiner. Sulla linea fronte mare di via Dalmazia, dove adesso si trovano gli ex hotel London e Tritone, due strutture chiuse da tempo, la riqualificazione di questi due immobili sarebbe appunto legata ad un altro gruppo alberghiero pronto ad investire su Jesolo. Il terzo intervento, invece, è destinato a sorgere in pineta, lungo viale Oriente, anche qui nella zona in cui è già stato avviato un importante intervento urbanistico in grado di richiamare una grande catena. Per tutti e tre i casi si tratterebbe sempre di strutture con una particolare attenzione alla qualità, con hotel di 4 o 5 stelle e ciascuno con almeno 100 camere a disposizione. E in ogni caso con servizi di alto livello come spa in grado di richiamare ospiti non solo nei mesi estivi. «Tra Amministrazione comunale e associazioni di categoria – spiega il sindaco Christofer De Zotti – c’è una ritrovata sintonia dopo una discontinuità del passato. Anche grazie a questo stiamo notando un certo interesse da parte di grandi catene alberghiere pronte ad investire nella nostra città in almeno tre intervento. Stiamo parlando di tre nuovi hotel di grande qualità. Per noi questo rappresenta un aspetto importante in prospettiva futura, soprattutto se vogliamo continuare a crescere ed è per questo che è importante costruire nuovi hotel».
LE PROTESTE
Tutti contenti quindi? Non proprio. Di fronte alla possibilità di nuove costruzioni e di hotel gestiti da grandi catene, a farsi sentire è la contrarietà del Movimento 5 Stelle. «Siamo sempre contrari alla cementificazione – attacca il portavoce Antonio Lunardelli – qui si continua a cementificare realizzando nuovi immobili ma continuano a mancare infrastrutture. Già oggi ci sono i problemi a ricavare il posto spiaggia per tutti. Pensare alle grandi catene alberghiere ci preoccupa: si rischia di standardizzare l’offerta turistica e di perdere quelle che da sempre sono le nostre caratteristiche nell’ospitalità».