Sgominata la banda dei furti in casa: puntavano a gioielli e orologi di pregio

Mercoledì 22 Gennaio 2020
Gli orologi recuperati
UDINE Sgominata la banda dei furti in casa. I carabinieri del Norm della compagnia di Palmanova, sotto il coordinamento della Procura di Udine, hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti uomini, mentre alla moglie di uno di loro è stata applicata la misura cautelare personale degli arresti domiciliari. Un'altra donna, invece, è stata denunciata a piede libero per l'ipotesi di reato di ricettazione.
L’indagine ha avuto origine a seguito di un ingente furto in abitazione compiuto nella serata del 25 luglio 2019 ai danni di una villa di Manzano. In quell'occasione, i malviventi dopo aver forzato una finestra, erano penetrati nella casa ed una volta messa fuori uso la centralina del sistema d’allarme, si erano impossessati di alcuni orologi “Rolex”, di monili d’oro e pietre preziose, argenteria, cornici, quadri e capi d’abbigliamento griffato per un valore di alcune decine di migliaia di euro. Gli investigatori, grazie agli accertamenti svolti, sono riusciti a ricostruire il percorso fatto dai ladri per allontanarsi e ad individuare le auto di cui si erano serviti. Le indagini successive, grazie a pedinamenti e altre attività, hanno consentito di individuare i presunti componenti della banda che, secondo i carabinieri sarebbe composto da cinque cittadini italiani, la maggior parte dei quali di origini nomadi, tutti residenti o domiciliati a Udine. Secondo gli inquirenti queste persone, fra la fine di settembre e ottobre scorso si sarebbero resi responsabili di almeno dodici furti in casa, fra le province di Udine e Gorizia, con il medesimo modus operandi, puntando sempre ai gioielli e ai contanti e servendosi di un'auto intestata ad un prestanome su cui avevano applicato targhe adesive posticce. Nelle loro abitazioni gli investigatori avrebbero ritrovato una parte dalla refurtiva, contanti, radio rietrasmittenti. L'auto usata per i furti, sequestrata, sarebbe risultata intestata ad una persona residente in provincia di Trento. L'operazione ha visto il suo epilogo con le quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere e la misura degli arresti domiciliari applicata alla moglie di uno degli uomini implicati. Un'altra donna, com'è detto, è stata denunciata a piede libero perché trovata in possesso di un orologio di marca rivelatosi rubato nell'agosto 2019.
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