Gusti e sapori di una terra complessa, tra contaminazioni mediterranee e radici mitteleuropee: le salsicce piccanti della Slavonia, i frutti di mare della Dalmazia: cibo e cucina, in Croazia come del resto nel Veneto e in generale in Italia -, sono differenti da una regione all'altra, ed è davvero sorprendente che un paese così piccolo abbia una tradizione culinaria tanto ricca, influenzata dalla posizione geografica, dagli eventi storici, dalle innumerevoli influenze: italiane, greche, turche.
Alla cucina di mare istriana, in particolare, è dedicata la cena di sabato prossimo, 25 febbraio, al ristorante "Perché" di Roncade (Tv).
FRA BIGOLI & SAOR
La cena (costo 37,50 euro, prenotazioni allo 0422/849015) avrà inizio alle 20. In menu (con i vini dell'azienda istriana Ravalico di Villanova del Quieto), il Baccalà all'istriana (ovvero mantecato) su crostini di pane nero, l'Insalata piovra e sedano, i Sardoni marinati e in savor, la Pastasuta de mar, il Filetto di branzino al forno con patate e pomodorini, lo Strucolo de pomi. Quest'ultimo è quello che noi conosciamo come strudel, dolce arrivato dall'Austria, probabilmente attraverso la Slovenia, la cui origine, secondo molte fonti, sarebbe il baklava orientale. Il nome locale, strucolo, si collega al tedesco dialettale struckel, sinonimo di strudel e probabilmente il termine è arrivato tramite lo sloveno trùkelj.
La cena è curata da Anna Maria Pellegrino, studiosa della cucina e volto noto della trasmissione "Geo" su Rai 3, e da Luca Boldrin, chef resident del "Perché". Proprio Anna Maria Pellegrino racconta: «In Istria, Fiume e Dalmazia le pietre parlano italiano. Sono parole dense quelle pronunciate da Italia Giacca, presidente del Comitato di Padova dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Con la madre e la sorella raggiunse a piedi Trieste nel 1948, scappando dalla loro casa a Stridone di Portole, in Istria. Il papà era "ricercato per italianità" e quindi un candidato alla foiba. Se le pietre che lasci per la malvagità degli uomini continuano a parlare la tua lingua come puoi replicare il loro suono familiare a centinaia, alle volte migliaia, chilometri di distanza? Con il cibo. Non solo con la preparazione, che sia essa corale o realizzata in perfetta solitudine, ma con l'emozione che la condivisione sa evocare. Ecco allora che i piatti che verranno serviti sabato prossimo vibreranno nei colori e nei sapori della cucina di famiglia, quella di tutti i giorni ma anche delle occasioni di festa, quando alle tavole imbandite si accomodava la gioia del crogiolo di etnie e della contaminazione di ingredienti, di mare e di terra».