Spritz selvaggio al bando dopo le 21: ​multe dai 400 ai 3.000 euro

Sabato 20 Giugno 2020 di Elena Filini
Spritz selvaggio al bando dopo le 21: multe dai 400 ai 3.000 euro
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TREVISO Il tempo dei consigli, della persuasione e della tolleranza è finito. Il sindaco Conte aveva promesso un'ordinanza contro lo spritz selvaggio e l'ordinanza è puntualmente arrivata. Da oggi e fino al 29 giugno sono previste multe dai 400 ai 3.000 euro per chi servirà e consumerà bevande fuori dagli spazi dei plateatici dopo le 21. Una misura definita necessaria e soprattutto preventiva, che arriva a un mese esatto dalla riapertura dei locali. Dopo il grande entusiasmo che ha segnato la ripresa del rito dell'aperitivo, tollerato come deragliamento comprensibile dopo mesi di isolamento, il Comune ha ora deciso di regolamentarlo, visto il richiamo sempre più forte di moltissime persone in strada non solo nei fine settimana ma anche nelle sere feriali.

NUOVE REGOLE
Le multe sono già scattate, ma solo in casi estremi. Tra i più frequenti quello di avventori che consumavano al banco sprovvisti di mascherina. Ora le ordinanze consentono una fruizione sempre più libera nei locali pubblici ma resta il problema dell'assembramento statico, esattamente ciò che accade durante l'aperitivo con decine di persone vicine per ore e mascherine abbassate. In attesa delle nuove direttive regionali Treviso cerca di mettere ordine tra le piazze e le logge cittadine. Dalle 21 alle 3 di notte i gestori e gli avventori dei pubblici esercizi sono obbligati, rispettivamente, a somministrare e consumare bevande esclusivamente all'interno del locale o nei dehors nel rispetto dei protocolli di sicurezza igienico sanitari che prevedono il distanziamento sociale e il divieto di assembramento. Pertanto non potranno essere consumate bibite al di fuori delle aree autorizzate. Il mancato rispetto delle misure prescritte comporterà l'applicazione delle sanzioni previste sia per gli avventori che per i gestori, ossia il pagamento di una somma da 400 a 3.000 euro a cui si aggiunge, per i baristi, il rischio di vedersi temporaneamente chiudere l'attività.

LINEA DURA
Molti ricordano ancora lo sfogo del sindaco Mario Conte dopo il primo giorno di apertura di bar e ristoranti, il 18 maggio: «Se non si rispettano le regole ci metto un secondo a tornare indietro e a far chiudere i locali».

La tirata d'orecchi fu totale: «È stato difficile contenere l'entusiasmo dei trevigiani dopo mesi di isolamento. Dobbiamo però fare un richiamo al buonsenso e alla responsabilità. Non verranno accettati comportamenti che mettono a rischio la salute dell'intera comunità». Il giorno stesso il sindaco, insieme al suo vice Andrea De Checchi, aveva voluto incontrare i rappresentanti delle associazioni dei commercianti Ascom, Rivivere Treviso e Treviso Imprese Unite. «Abbiamo voluto parlare chiaro perché, soprattutto in questo momento, è necessaria un'opera di sensibilizzazione degli iscritti al rispetto delle norme relative al distanziamento sociale, all'utilizzo della mascherina e al divieto di assembramenti all'interno e all'esterno di bar, ristoranti, osterie e altri esercizi pubblici affermavano Conte e De Checchi . Ricordiamo infatti che sono sanzionabili sia gli avventori, con multe di 400 euro, sia i gestori, la cui attività può essere anche sospesa nel caso di reiterazione di condotte non conformi». Il monito era rimbalzato anche negli altri centri della Marca, da Mogliano a Montebelluna a Conegliano. Oggi, a un mese dalla ritrovata libertà e dalla gioia di un aperitivo in compagnia, i protocolli di sicurezza sono ancora molto stringenti. E Ca' Sugana è decisa a farli rispettare.

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