Crolla un soffitto all'alberghiero:
300 studenti in corteo dal sindaco

Sabato 1 Febbraio 2014 di Matteo Ceron
Crolla un soffitto all'alberghiero: 300 studenti in corteo dal sindaco
Non sono entrati a scuola ieri mattina: buona parte degli studenti della sede del Maffioli di via Riccati ha deciso di restare fuori. Motivo? Giovedì una delle aule era stata dichiarata inagibile in seguito al distaccamento di intonaco dal soffitto e loro per questo hanno deciso di star fuori in segno di protesta. Giovedì in tarda serata col tam tam su Facebook si è organizzata la mobilitazione e ieri mattina in molti non hanno fatto ingresso nella scuola di via Riccati, a detta della stessa preside del Maffioli, non a norma. L'aula inagibile è stata la tipica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Gli studenti sono allora andati a piedi fino a Villa Dolfin, la sede principale dell'istituto alberghiero a Villarazzo, dove si sono incontrati anche con altri studenti che fanno lezione in un'altra sede distaccata, quella di Soranza, pure questa piuttosto malmessa. Erano in tanti, circa trecento ragazzi. Volevano incontrare la preside, che però in quel momento non c'era, per cui hanno avuto un confronto col vicepreside. Da lì si sono incamminati nuovamente, in direzione del centro storico, sono entrati nel castello ed hanno fatto capolinea davanti al municipio. Quindi una delegazione è salita e si è confrontata col sindaco, che ovviamente non aveva la soluzione in tasca. Servirebbe un'altra scuola in cui far confluire i 326 alunni che fanno lezione in via Riccati, ma ad oggi non c'è. «La prima soluzione che ci è stata proposta è di spostare le classi al convitto - afferma Brian Vattanak, rappresentate d'istituto - Ma nessuno condivide che il convitto venga chiuso per far spazio alle aule. Servirebbe un'altra sede, ma non ci sono i fondi per realizzarla». Quindi non si sa che fare. Soprattutto sono gli stessi studenti a non sapere che fare: entrare a scuola oppure no? Questa mattina non si sa che cosa succederà: una parte di loro ritiene di restare fuori e di continuare con la protesta ad oltranza, anche se c'è chi invece pensa di rientrare e scuola per poi cercare un dialogo con le istituzioni. La richiesta è sempre la stessa: «Sicurezza!».
Ultimo aggiornamento: 18:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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