Tiziana Rui va in pensione, è stata la prima portalettere donna assunta a Vittorio Veneto

Giovedì 7 Settembre 2023 di Massimiliano Marenco
Tiziana Rui va in pensione, è stata la prima portalettere donna assunta a Vittorio Veneto

VITTORIO VENETO (TREVISO) - Ultime mansioni da svolgere, ultimi recapiti da effettuare e, nel primo pomeriggio, l’ultimo passaggio del badge prima della meritata pensione. Dopo oltre quarantuno anni di servizio Tiziana Rui, da domani, potrà godersi la vita post lavorativaÈ stata la prima portalettere donna ad essere assunta nell’ufficio postale di Vittorio Veneto nel febbraio del 1982 e ha sempre lavorato nel centro di distribuzione vittoriese, coprendo diverse zone e anche diversi incarichi.

Negli ultimi mesi ha rappresentato l’ultimo baluardo dello storico e conosciutissimo gruppo di postini di stanza nella Città della Vittoria dato che, quelli attualmente impiegati sono tutti, parlando di età lavorativa, giovani se non giovanissimi. Tiziana Rui si è fatta conoscere in città per diversi motivi, in primis la precisione, la puntualità, la serietà con cui ha sempre lavorato e la disponibilità verso gli utenti, tutte qualità che le sono valse nel corso degli anni l’apprezzamento di tanti concittadini.


LA DEDIZIONE
«Sono stata fortunata perchè a me - esordisce Rui - è sempre piaciuto fare questo mestiere e l’ho sempre svolto con grande impegno e dedizione. Nel corso della mia carriera lavorativa ho avuto diverse mansioni e servizi, alcuni dei quali ora non esistono più come il fattorino o il servizio pacchi, superati dall’avvento dei mezzi tecnologici e non solo». Perchè le è sempre piaciuto il lavoro di postino? «Credo che non ci sia un motivo specifico. Stare a contatto con la gente mi calza a pennello ma penso che per svolgere certe mansioni bisogna anche essere portati, avere delle caratteristiche specifiche. Ecco forse io appartengo a questa categoria. In oltre 41 anni di lavoro non ho nemmeno mai avuto il benchè minimo problema o diverbio con alcun collega con i quali mi sono sempre sentita a mio agio, anche quando la figura femminile nel recapito era una novità assoluta».


UNICO NEO
Un periodo lungo costellato da soddisfazioni professionali ed umane. «Con enorme gioia direi proprio di si. Forse l’unico neo in tanti anni di lavoro l’ho accusato quando dal parco mezzi aziendali sono stati tolti tutti i motorini con cilindrata cinquanta e io, minuta di statura e di conseguenza impossibilitata per legge a guidare gli scooter con cilindrata centoventicinque, mi sono trovata a disagio. E’ stato quello un periodo, non molto lungo per fortuna, durante il quale cambiavo spesso mansione. Quasi percepivo che l’azienda non sapesse dove collocarmi. Addirittura ho fatto servizio di recapito nel centro cittadino pedalando una bicicletta e indossando tanto di apposito casco». Rui non ha rimpianti. «Assolutamente no. Personalmente mi reputo una lavoratrice contenta e soddisfatta così e sono convinta - termina Tiziana Rui - che quello che potevo dare l’ho dato».

Ultimo aggiornamento: 8 Settembre, 09:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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