«Pestata a sangue e spiata»: la miss
denuncia ex marito su Facebook/ Foto

Venerdì 2 Agosto 2013 di Manuela Collodet
Silvia Chizio
TREVISO - Non ci sono le foto choccanti del caso Di Cataldo, ma la denuncia lo stesso da brivido. E il canale scelto per farla ancora una volta Facebook. Ero sposata e incinta di 6 mesi con una gravidanza a rischio, quando successo la prima volta. Stanca dei suoi viaggi di piacere in Russia e della mia solitudine quotidiana ho detto basta. Per questo sono stata ferocemente picchiata e presa a calci».



È solo l’inizio del post di Silvia Chizio, modella 30enne di Montebelluna, con un esordio a Miss Italia nel 2007. Ad essere accusato è l’ex marito, che però smentisce la starlette. «Questa reazione è fatta solo per screditare la figura del mio cliente, che si riserva di valutare se vi sono estremi penali nelle dichiarazioni pubblicate su Facebook dalla signora Chizio», non tarda ad affermare l’avvocato Paola Tavani in nome e per conto dell’imprenditore.



Una storia breve, quella tra la giovane modella e l’uomo, ma decisamente travagliata. Due anni di matrimonio, dal 2009 al 2011, costellati di liti, veleni e querele, poi ritirate in sede di separazione. Ma che ora riemergono sul social network, il luogo virtuale che ieri Silvia ha scelto per dare libero sfogo al suo dolore. «Ho riportato la frattura del timpano, la lussazione della mandibola, la rottura del legamento mandibolare, l’inversione totale delle vertebre cervicali. Ho raggiunto l’ospedale anche se lui mi minacciava di farmi rotolare dalla scale se avessi detto qualcosa. La querela per lesioni gravi è partita dall’ospedale, ma io poi per paura ho ritirato tutto. Fortunamenta non ho abortito».



Ma lo sfogo della modella, assistita dall’avvocato Simone Marian, non finisce qui e racconta di un inferno che continua anche dopo la separazione. «Cercavo di darmi forza. Sembrava che le cose si fossero per un attimo placate e invece lui ha illegalmente installato all’interno dell’abitazione e della mia macchina microtelecamere e registratori vocali volti al controllo assoluto della mia persona e dei miei spostamenti. L’ho scoperto sempre a seguito di minacce e intimidazioni fatte a me e a terzi. Per questo ho fatto querela. E il materiale è stato sequestrato dai carabinieri».



Querela, anche questa, poi ritirata. Ciò che resta ora è solo amarezza e tanto dolore. E pensare che nel 2007, al suo debutto a Salsomaggiore, la mamma miss sognava solo il grande amore. «La vittoria non vale un matrimonio». Di questo pareva certa, definendo un mentore il suo compagno, quell’imprenditore quarantenne che non ha esitato a gettare nella fossa dei leoni di Facebook. In pasto ai giustizieri di quel tribunale virtuale dove l’accusa non ha bisogna di prove. Ma solo di parole.
Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 09:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci