Treviso, gli occhiali e la pubblicità. La moda vista dai manifesti

Mercoledì 15 Maggio 2024 di Elena Filini
Treviso, gli occhiali e la pubblicità. La moda vista dai manifesti

TREVISO - Storie di lenti, collezioni, e stile: come guardare il mondo dietro una montatura. «A dare lo slancio a questa collezione è stato un biglietto di Vivienne Westwood con cui avevo un rapporto di lavoro. Amavo il design ma non avevo ancora sviluppato l'amore per la ricerca». Così Lucio Stramare racconta la nascita di una collezione di occhiali storici unica nel proprio genere. Ed è una preziosa raccolta di oggetti a dialogare con i manifesti di Nando Salce in una mostra che è un omaggio al collezionismo come forma di amore e selezione del bello. Da sabato prossimo al 6 ottobre al Museo Salce l'esposizione "Arte del Vedere. Manifesti e occhiali dalle Collezioni Salce e Stramare", a cura di Elisabetta Pasqualin e Michele Vello, con la collaborazione di Mariachiara Mazzariol accende i riflettori sul mondo delle lenti attraverso due piani di lettura: la rappresentazione, con i manifesti pubblicitari della collezione Salce, e la forma, grazie agli occhiali storici della collezione Stramare.


IL LEGAME
Non è casuale la scelta di allestire questa mostra a Treviso. Un filo sottile lega la città agli occhiali. Nel 1352 Tomaso da Modena, già autore delle storie di Sant'Orsola affresca la Sala del Capitolo dei Domenicani nel convento di San Nicolò. Nella lunga teoria di prelati, uno in particolare colpisce il nostro sguardo, perché indossa un paio di occhiali: la più antica testimonianza iconografica di questo oggetto, che il Museo Salce intende celebrare con un'esposizione che combina l'illustrazione al design. L'euforica Belle Époque mette in scena maliziose figure femminili scrutate da ambigui monocoli: ne sono esempi La vedova Allegra, capolavoro ancora pittorico di Leopoldo Metlicovitz. Artisti meno conosciuti sorprendono: Luigi Enrico Caldanzano con immagini notturne, quasi oniriche e simboliste o Golia, la cui vena caricaturale disegnerà "il cinesino dalle lenti scure".

Binomio vincente è quello tra occhiali e velocità: occhiali da protezione, non certo da vista, per gli automobilisti alla guida di bolidi rosso fiammante, con prove d'autore come l'innovativo Dunlop di Marcello Dudovich.


LA MODA
L'occhiale da sole fa la sua comparsa solo più tardi e al cinema, qui in mostra indossato dall'inarrivabile icona di stile Grace Kelly in "Caccia al ladro". E dal cinema, le lenti scure su montature alla moda, invadono i manifesti turistici, arricchendo di glamour spiagge assolate e modernissime piste da sci. Tre sono le sezioni dell'esposizione della collezione di Lucio Stramare. Dalle prime rudimentali creazioni all'invenzione delle aste nel Settecento, che ha segnato la svolta formale di un oggetto che ci accompagna nella vita di tutti i giorni. Non mancano le curiosità, perché almeno fino al primo decennio del Novecento coesistevano, accanto agli occhiali i vezzosi ed elaborati fassamani e i pince-nez stile Cavour. Il progresso industriale cambiò il design dell'occhiale, e ciò è ben rappresentato dai dettagli ai limiti dell'oreficeria negli anni Trenta, i colori degli anni Quaranta e le indimenticabili forme "a gatto" degli anni Cinquanta.

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