Dramma della solitudine a Cessalto. Morto in casa da solo, il corpo senza vita trovato diverse settimane dopo: i parenti non lo sentivano da Natale

La vittima è Michele Drusian di 76 anni originario di San Donà di Piave. A dare l'allarme il fratello

Lunedì 19 Febbraio 2024 di Maria Elena Pattaro
Dramma della solitudine a Cessalto. Morto in casa da solo, il corpo senza vita trovato diverse settimane dopo: i parenti non lo sentivano da Natale

CESSALTO (TREVISO) - Muore in casa e il corpo viene trovato un mese e mezzo dopo, in avanzato stato di decomposizione. La vittima di questo dramma della solitudine è Michele Drusian, 76 anni, di Cessalto. I parenti non avevano sue notizie da Natale: si erano sentiti per gli auguri, poi più nulla. Fino alla terribile scoperta di ieri sera. A dare l’allarme è stato il fratello: da troppo tempo non riusciva a mettersi in contatto con lui. Il telefono suonava a vuoto e per quanto Michele fosse una persona schiva, quel silenzio prolungato era comunque un’anomalia. Il timore che gli fosse successo qualcosa diventava ogni giorno più concreto. Da qui la richiesta di aiuto ai carabinieri, intervenuti insieme ai vigili del fuoco nell’abitazione di via Calnova Boschi. Siccome l’inquilino non rispondeva, hanno forzato la porta. Ad attenderli una tragica scoperta. L’anziano era accanto al letto, morto. E, a giudicare dalle condizioni del cadavere, era deceduto parecchie settimane prima. Probabilmente proprio da Natale, per cause naturali.

Sul corpo infatti non ci sono segni di violenza né sono stati riscontrati altri elementi che facciano pensare a una morte violenta. 


IL RITRATTO
Drusian, nativo di San Donà di Piave (Venezia) si era trasferito a Cessalto. Aveva fatto il muratore e, dopo la pensione, aveva deciso di stabilirsi in un casolare portando lì anche la sua roulotte, in cui trascorreva lunghi periodi. Era una persona schiva ma cordiale. «Purtroppo tendeva a isolarsi per cui non era facile nemmeno per noi mantenere i contatti - dice il sindaco Emanuele Crosato -. Lo avevo convocato a settembre per chiedergli come stava e se potevamo aiutarlo in qualche modo, ma lui preferiva di no. Era una persona a modo, corretta, gentile. So che in paese aveva legato tanto con un altro anziano: erano diventati amici e Michele, vista la sua esperienza in cantiere, lo aveva aiutato a risistemare casa. Mi dispiace molto che sia mancato così». 

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