Scisma in Veneto: espulso per il "cretino" a Salvini, Toni Da Re rifonda la Lega Nord delle origini e propone Fedriga segretario ma lui rifiuta - Video

Per l'eurodeputato trevigiano era una critica politica, la traduzione italiana del veneto "mona" inteso in senso bonario

Venerdì 8 Marzo 2024 di Paolo Calia
Toni Da Re con Matteo Salvini

VITTORIO VENETO (TREVISO) - «I principi e i valori con i quali è nata la Lega Nord non possono essere annacquati»: è il giorno dello scisma nel partito di Salvini. La Lega Nord riparte da Vittorio Veneto, nel profondo della provincia di Treviso. E riparte con Gianantonio Da Re, storico esponente del partito fondato da Umberto Bossi e fresco, freschissimo, di purga (leggi "espulsione") per aver rilasciato un'intervista nella quale ha dichiarato che considera Matteo Salvini «un cretino». Parole che non rinnega, ribadisce anche nella conferenza stampa che ha tenuto a San Vendemiano, nell'autolavaggio che Toni Da Re, già europarlamentare ed ex segretario della Lega Veneta, ha gestito per una vita: ha detto "cretino", ha provato a spiegare, ma voleva essere la traduzione in italiano di "mona".

Insomma, non esattamente un'offesa così tremenda per un veneto, ma, ha spiegato ancora Da Re, una critica politica quasi bonaria.

Toni Da Re e la sua vecchia nuova Lega Nord

Critica che tuttavia gli è costata l'espulsione, ma questa vicenda avrà delle conseguenze, immediate: il politico veneto, infatti, ha dichiarato di voler continuare a fare politica, non solo, di volerlo fare a nome della Lega Nord, quella vecchio stampo (va ricordato che vecchio nome e simbolo non vennero mai cancellati dopo il cambiamento e l'avvento di Matteo Salvini), riprendendone anche il logo, e chiaramente con l'attenzione rivolta ai territori del Nord, al Veneto, in particolare. E lo farà in totale contrapposizione alla Lega Nord per Salvini Premier, anche alle prossime elezioni comunali che si terranno a Vittorio Veneto, dove Da Re è consigliere: «Non sosterrò mai un candidato proposto da Alberto Stefani, ne avremo uno nostro». Per non parlare delle prossime elezioni europee: «Vedere che si candida il generale Vannacci per tirar su qualche voto... questa non è la Lega delle partite Iva e del mondo del lavoro, noi avevamo gli operai iscritti alla Cgil e anche al nostro partito, forse abbiamo perso questi valori e anche il consenso».

Quali politici seguiranno il ribelle veneto?

Il primo passo ufficiale è già disegnato quindi, adesso bisognerà capire chi seguirà Toni Da Re nella sua impresa, quanti politici, in Veneto e più in generale a Nordest, crederanno e decideranno di sostenere questo ritorno alle origini (molti lo hanno chiamato dopo l'espulsione per sostenerlo, a quanto ha dichiarato). Nell'attesa, Da Re tira anche un'ultima stilettata a Salvini, mettendo sul piatto la questione delle quote versate dai politici al partito: «Che fine hanno fatto i miei 120mila euro?». 

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Ricorso contro l'espulsione? «No»

Va da sé che Toni Da Re, oramai portatore di un nuovo progetto, non ha alcuna intenzione di fare ricorso contro al decisione votata dal consiglio direttivo regionale della Lega. «Nel partito Lega Salvini Premier - ha ricordato - non esistono probiviri».

L'endorsement a Massimiliano Fedriga e il rifiuto

Da Re ha detto oggi di ritenere che Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, «sia la persona giusta» da collocare al vertice del partito. «Quando le cose vanno male - ha aggiunto Da Re - finisce che c'è sempre qualcuno che prende in mano la situazione».

Prontamente, tuttavia, è arrivata la risposta del diretto interessato: «Ho detto che voglio fare il governatore, che non sarei all'altezza, che abbiamo già un segretario, non saprei cosa altro dire. L'ho smentito varie volte - ribadisce Fedriga - è una cosa ciclica che ogni tot viene fuori. La Lega deve restare unita, quello è fondamentale». Così il governatore del Friuli Venezia Giuli interpellato dai cronisti sulle parole di Gianantonio Da Re.

Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 09:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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