Treviso. Gioielliere narcotizzato dalla compagna e rapinato: il processo inizia 11 anni dopo

Martedì 14 Maggio 2024 di Maria Elena Pattaro
Dalla cassaforte della gielleria erano spariti monili per 30mila euro

TREVISOGioielliere narcotizzato dalla compagna con dei sonniferi sciolti nel bicchiere. Mentre lui dormiva, la donna avrebbe svaligiato il suo negozio insieme a due complici, trafugando 30mila euro di monili. Era il 3 novembre del 2013. Ci sono voluti ben 11 anni perché il caso approdasse in aula. A mettere i bastoni tra le ruote al processo hanno contribuito i rinvii per il Covid negli anni della pandemia e anche un incidente accaduto al gip, che si era rotto un braccio.

Stamattina, davanti al Collegio del tribunale di Treviso, è finalmente iniziato il processo ai presunti autori del colpo, avvenuto in una gioielleria di San San Zeno, lungo l’omonima via. Si tratta di tre romeni, imparentati fra loro: C. A. D., 47 anni, all’epoca convivente con gioielliere; D. D., 30 anni e A. D., 48. Sono accusati di rapina aggravata in concorso. Un’imputazione pesante, per la quale i tempi di prescrizione sono molto lunghi. L’uomo è uscito dal processo perché risulta irreperibile.

La sua posizione, per effetto della riforma Cartabia, è stata stralciata dai giudici, che hanno emesso una sentenza di non doversi procedere.

IL COLPO

Quella sera l’uomo, che all’epoca aveva 69 anni e oggi ne ha invece 80, è caduto in un sonno profondissimo. Tutta colpa del sonnifero che la compagna gli avrebbe sciolto nel drink. La donna avrebbe trovato i farmaci in casa: il gioielliere ne faceva uso occasionalmente per conciliare il sonno. Ma quella sera la convivente lo avrebbe spinto tra le braccia di Morfeo per mettere le mani sulla cassaforte del negozio. Con la scusa di preparargli un cocktail mentre lui si rilassava sul divano, davanti alla tv, avrebbe aggiunto un ingrediente segreto nel bicchiere, indispensabile alla buona riuscita del piano criminale. Una volta certa che non si sarebbe svegliato, la donna si sarebbe impadronita delle chiavi del negozio e della cassaforte, oltre al telecomando che azionava il sistema d’allarme. A quel punto sarebbe scattata la seconda fase del piano: la donna si sarebbe introdotta insieme ai due parenti nel negozio di ori. Alle 2.05 di notte, la banda avrebbe trafugato gioielli, tra cui un pregiato collier, e articoli in oro per un valore complessivo di 30mila euro.

LA SCOPERTA

Il gioielliere si era risvegliato soltanto la mattina seguente, intontito dopo la lunga dormita. Soltanto nei giorni successivi si era reso conto che qualcosa non quadrava. Da un controllo di routine all’interno della cassaforte, si era accorto che mancavano all’appello alcuni gioielli. Un ammanco importante. Eppure nessuno aveva forzato le porte blindate. Il caveau era perfettamente chiuso e lui era certo di non aver spostato i monili. Col passare dei giorni, i sospetti si erano addensati sulla compagna, un’ex prostituta di oltre trent’anni più giovane, con cui aveva da poco allacciato una relazione. Mai avrebbe immaginato di essere tradito proprio dalla donna a cui si era legato. Eppure, secondo gli inquirenti, sarebbe stata proprio lei a orchestrare la rapina insieme ai complici. Le indagini, scattate dopo che il gioielliere aveva denunciato l’ammanco, hanno permesso di chiudere il cerchio sui tre presunti responsabili. Gli investigatori si sono avvalsi anche dei filmati di alcune telecamere di videosorveglianza, smascherando quindi l’inganno.

L’ITER GIUDIZIARIO

L’avviso di chiusura delle indagini preliminari aveva raggiunto gli indagati nel febbraio del 2015. Tutti tranne il 48enne, sempre risultato irreperibile. Ieri mattina, dopo una serie di peripezie, tra cui i rinvii per Covid e un infortunio del gip, il processo è finalmente approdato in aula. Il gioielliere ha scelto di non costituirsi come parte civile. La prossima udienza è stata fissata per giugno.

Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 10:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci