TREVISO - Furti a raffica nelle case: dieci le abitazioni finite nel mirino domenica sera a Santa Maria del Rovere. Da alcuni appartamenti i ladri sono scappati con oro e gioielli, in altri casi invece si sono allontanati a mani vuote. Due raid anche a Silea, dove una banda composta da tre ladri acrobati si è arrampicata sulle grondaie e ha svaligiato un appartamento al primo piano, nonostante i balconi fossero ben chiusi.
APPARTAMENTI SVALIGIATI
Domenica è toccato al quartiere di Santa Maria del Rovere. I ladri sono entrati in azione nel tardo pomeriggio colpendo in viale Brigata Marche, nella laterale via Radaelli e in via 55° Reggimento fanteria. Poco prima delle 21 i lampeggianti della polizia rischiaravano il piazzale della chiesa di Sant’Anna. Gli agenti erano impegnati nel sopralluogo di un furto avvenuto poco prima in una delle case accanto al bar “Romeo e la panna”. Le richieste al 113 hanno continuato ad arrivare fino a tarda sera, man mano che le vittime rientravano a casa. Ad attenderle c’era la stessa amara sorpresa: porte e finestre forzate, stanze rovistate da cima a fondo. Da via Stuparich i malviventi si sono allontanati con una fede nuziale e altri gioielli, trafugati dalla casa di una signora. Si erano introdotti nell’abitazione tirando su una tapparella. Il resto era stato un gioco da ragazzi perché hanno trovato le finestre aperte sicché non hanno nemmeno dovuto rompere i vetri. La padrona di casa, evidentemente, aveva pensato che le persiane fossero protezioni sufficienti. Ma si sbagliava. I raid hanno raggiunto anche la zona delle mura. In viale Cairoli, sul Put, qualcuno ha visto due individui incappucciati tentare di intrufolarsi in un appartamento. Il tempo di avvisare la polizia e i malviventi si erano già dileguati. Nei giorni precedenti furti e tentati furti erano stati segnalati in via Ghirada, nel quartiere di San Zeno.
ASSALTO AL PRIMO PIANO
Anche Silea è stata terra di razzie nel fine settimana. Domenica sera una banda ha colpito in via Ca’ Memo, nella frazione di Cendon. Nel mirino un appartamento al primo piano. I proprietari erano via, porte e finestre erano chiuse, anche con gli scuri. Eppure i ladri non si sono scoraggiati, anzi. «Si sono arrampicati sulle grondaie, sono entrati e hanno rovistato dappertutto - racconta la vicina di casa Donatella Polesel -. Avevano aperto tutti i balconi, probabilmente per avere più vie di fuga. Hanno preso gli ori». Alcuni suoi familiari hanno assistito al fuggifuggi. «Erano in tre, uno molto giovane. Li hanno visti scendere e si sono messi a urlare - prosegue la donna -. Loro sono scappati di corsa. Avevano un’auto poco lontano». Qualcuno, pur nella concitazione del momento ha avuto la prontezza di annotare la targa della vettura per poi passare l’informazione ai carabinieri. I militari sono intervenuti sul posto poco dopo, ma dei ladri acrobati non c’era più traccia. Il giorno prima un’altra abitazione, in via Tezze, era stata presa di mira. «Fortunatamente non sono riusciti ad entrare perché disturbati dall’arrivo del moroso di mia figlia - racconta sui social Raffaele De Pizzol, mettendo in guardia i concittadini -. Ho segnalato il fatto ai carabinieri, che sono già stati sul posto». Ora i militari dell’Arma indagano per smascherare la banda: oltre alle testimonianze dei vicini, elementi utili potrebbero arrivare dai filmati delle telecamere, proprio come per le scorribande avvenute a Treviso, su cui indaga invece la polizia. Gli investigatori sono certi che ci siano più bande in azione a Treviso e nell’hinterland, i cui raid a volte si intersecano. E la stagione è appena iniziata.