ROVIGO - Il Covid ormai sembra un ricordo, ma nei conti dell’Ulss Polesana i suoi effetti si manifestano ancora prepotentemente, tanto che il bilancio consuntivo del 2022 si è chiuso con un rosso di oltre 55 milioni.
ALTRI SALASSI
Fra i costi non preventivabili, inevitabilmente anche quelli energetici che alla fine dello scorso anno sono letteralmente esplosi. E se le bollette erano diventate pesanti per chi deve riscaldare e illuminare un’abitazione o un negozio, figuriamoci per chi deve farlo con tutte le strutture sanitarie, a partire dai tre ospedali. Non a caso nel bilancio previsionale era stato stimato con un costo aggiuntivo di 1,4 milioni rispetto al 2020 per le bollette, ma la stima è risultata troppo bassa e lo scorso settembre è stata aggiornata stanziando 4,6 milioni aggiuntivi. Fra le voci che hanno pesato in aumento, anche quella del personale, perché le necessarie assunzioni e i maggiori sforzi richiesti ai dipendenti, hanno a loro volta richiesto un incremento della spesa. In totale si tratta di ben 166,4 milioni solo di stipendi dei lavoratori della parte sanitaria, cui vanno aggiunti i 2 milioni per la parte sociale.
Nel dettaglio, 12 milioni se ne sono andati solo per le tasse. Fra ricavi e rimborsi, nelle casse dell’Ulss sono entrati 606 milioni, ben 38 in più rispetto ai 568 del 2021, mentre ne sono usciti 650,4, ovvero oltre 49 in più rispetto al 2021, quando i costi erano stati 601 milioni. La differenza, comunque, è sempre a carico della Regione. In ogni caso, il bilancio di previsione stimava una perdita di esercizio nettamente più pesante: ben 110,5 milioni di euro. In quella sede si prevedeva un incremento del 12% pari a 61.675.512 euro dei costi di produzione, dei quali 6,2 milioni per l’aumento stimato del costo del personale, 10 milioni per il maggior costo dei servizi non sanitari e 28 milioni, pari a circa il 45% dell’incremento, per l’aumento del costo dei servizi sanitari. In questa voce, anche 6 milioni in più per acquisti di servizi sanitari per assistenza ospedaliera e 3,8 per acquisti di servizi sanitari per assistenza specialistica ambulatoriale, nonché 8,2 milioni per acquisti di prestazioni sociosanitarie a rilevanza sanitaria sia da struttura pubbliche che private. Alla fine il consuntivo è stato meno pesante, con un meno 55,7 milioni, ma pur sempre quasi 13 in più rispetto al meno 42,8 del consuntivo 2021. Questo dopo che nel 2019 era quasi riuscita a riequilibrare il bilancio con una perdita di 4,3 milioni, meno della metà dei meno 10,7 del 2018 e soprattutto dei meno 13,8 del primo bilancio dell’Ulss unica del 2017, fino a quando, nel 2020, il Covid non ha sconvolto tutto, bilanci compresi.