Allarme turbercolosi, sotto osservazione i compagni del bambino malato

Venerdì 24 Gennaio 2020 di Roberta Merlin
Riscontrato un caso di turbercolosi a Rovigo in un bambino di 5 anni. Foto di repertorio

ROVIGO - «Siamo in contatto costante con i servizi preposti dell’Ulss 5 e abbiamo fatto tutti i controlli che competono alla pubblica amministrazione». Il sindaco Edoardo Gaffeo è intervenuto in merito al caso di tubercolosi che ha colpito un bambino di 5 anni frequentante una scuola dell’infanzia di Rovigo. «La situazione è monitorata e sotto controllo da parte dell’Ulss 5, titolata a gestire la vicenda - rassicura il sindaco - sono stati fatti anche i controlli sui potenziali rischi collegati a canali di contagio, non solo per la scuola, ma anche per il trasporto».
BASSO RISCHIO
Dopo attenti controlli da parte dell’Ulss, è stato escluso che ci sia stato qualche caso di contagio attraverso l’utilizzo promiscuo del pulmino che presta il servizio di trasporto. I genitori dei bambini che frequentano la scuola dell’infanzia in questione potranno scegliere se sottoporre il proprio figlio alla profilassi regionale prevista in questi casi. Il sindaco invita pertanto le famiglie a evitare eccessivi allarmismi. «L’azienda ospedaliera ha avviato i protocolli previsti e relativa profilassi su base volontaria – spiega Gaffeo - non c’è alcun motivo per creare panico, la situazione è infatti sotto controllo».
INCONTRO CON I GENITORI
Ieri pomeriggio, nella scuola paritaria dove si è registrato il contagio, si è svolta una riunione alla quale hanno partecipato i genitori dei bambini, la direzione e l’Ulss 5 per chiarire ogni dubbio sulla vicenda e illustrare nel dettaglio il protocollo applicato dall’azienda sanitaria. Questoo prevede, oltre a un test Mantoux, anche controlli radiografici per coloro che sono venuti a contatto con la persona contagiata, seguita da una visita infettivologica pediatrica. Nel frattempo, sono stabili le condizioni del bimbo ricoverato in Pediatria dopo essere stato risultato positivo alla tubercolosi, virus contratto verosimilmente dopo essere stato a contatto con un’altra persona contagiata. In un primo momento il bambino, sottoposto ai dovuti controlli, era risultato negativo al virus. Solo un secondo test ha rivelato l’avanzamento della malattia.
Il bambino, fa sapere l’Ulss, è in buone condizioni e sta effettuando le terapie necessarie.
«Dal punto di vista clinico - assicura l’azienda sanitaria locale - il rischio di infezione è realmente basso e non persiste la necessità di disinfestazione degli ambienti comuni dove il bimbo ha soggiornato».
 

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 18:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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