Sono 2.250 famiglie che stanno godendo del reddito di cittadinanza

Sabato 25 Gennaio 2020 di Luca Gigli
Il reddito di cittadinanza assegnato a chi cerca un lavoro

ROVIGO - A fare solo un calcolo, sarebbero solo lo 0,02% i polesani che ricevono il reddito o la pensione di cittadinanza, in una regione dove tutte le province hanno un dato che è sempre di zero virgola. In numeri assoluti, però, si tratta di 2.250 nuclei familiari (per un totale di 4.816 persone) che ricevono un sostegno alle loro difficoltà, con una media di 419 euro.
I numeri sono dell’Inps, aggiornati a pochi giorni fa, e fotografano la novità introdotta dal Governo gialloverde. In provincia di Rovigo sono 1.900 i nuclei familiari che hanno il reddito (pari a a 4.432 componenti), con una media di 463 euro di sussidio. Sono 350, invece, le famiglie che hanno la pensione di cittadinanza, una sorta di integrazione a quella sociale fino a raggiungere lo standard previsto, per un totale di 384 persone. Il fatto che sia di sole 34 unità la differenza tra membri e nuclei, fa capire che gran parte delle famiglie coinvolte sono costituite da una sola persona. La media di contributo percepito è di 185 euro.
Nel Veneto il Polesine spicca per avere la media di sostegno maggiore, i 419 euro detti, a riprova delle maggiori difficoltà economiche di questo territorio. La più vicina è Vicenza con 412 euro, la meno “bisognosa” è Belluno con 363 euro (che ha solo 674 famiglie interessate).
«I numeri sono contenuti e in linea con le altre province - commenta la direttrice dell’Inps, Roberta Carone - oltretutto si è su erogazioni distanti dal massimo di 780 euro, che ben pochi arrivano a prendere».

SERVIZI MIGLIORATI
Carone ha in mano anche altri dati, quelli che segnalano un nuovo corso nel rapporto con gli utenti dell’Inps, che non vede più mattine passate in coda per accedere agli sportelli. Si pensi che da un tempo di attesa medio di 21 minuti al 30 settembre scorso (ma la media è ciò che nasce da un’attesa di pochi minuti a una di tre quarti d’ora) si è a 6 minuti di oggi.
«Il primo ottobre scorso, dopo che in luglio aveva iniziato Vicenza, siamo partiti Treviso, Venezia e noi con la sperimentazione della prenotazione dell’appuntamento - spiega la direttrice - che si può richiedere telefonando al call center con il numero verde 803164, oppure fissarlo da soli scaricando sullo smartphone l’app dell’Inps (che serve anche per avere informazioni o risposte senza recarsi agli sportelli), o ancora sul sito web. La prenotazione serve per le richieste di informazioni e consulenza, mentre resta la possibilità di venire negli uffici per i cosiddetti servizi veloci, come per il Cud, il rilascio del Pin e altro. Sono due gli sportelli dedicati a questi ultimi, gli altri due per i prenotati».
La direttrice sottolinea che «l’appuntamento dura al massimo una decina di minuti, poi se la pratica è più complessa, viene passata a un ufficio che la tratterà e richiamerà l’utente quando sarà stata definita e risolta, invitandolo con un altro appuntamento. In questo modo si evita di dover venire più volte all’Inps. Tutto questo lo stiamo facendo, in tutta Italia, per fornire un servizio migliore alle persone e allo stesso tempo far lavorare meglio uffici e sportelli».

CODE SPARITE
Resta sempre aperto il canale delle domande per la pensione, che da tempo vengono fatte solo per via telematica. Per tutto il resto l’Inps sta attuando un piano nazionale del quale si stanno vedendo già i primi risultati, considerando che ormai non si incontrano più le sale d’attesa dell’area sportelli affollata di utenti in coda con il numero ad aspettare per lungo tempo il proprio turno, magari se uno sportello rimaneva “bloccato” da una persona che aveva un casio complesso che richiedeva di dover chiamare, da parte dello sportello, un collega competente sul caso per affrontarlo al momento.
«I risultati, dopo quattro mesi, sono molto buoni - conclude Carone - se nel 2019, fino al 30 settembre, avevamo avuto 20.125 persone con tempi di attesa medi di 21 minuti e di 8 di assistenza allo sportello, dal 1.

ottobre a oggi abbiamo avuto 3.901 utenti con 6 minuti di attesa media e 9 di servizio. Fa un po’ più fatica a decollare, ma sta crescendo l’uso della prenotazione via computer o smartphone: fino al 30 settembre erano stati staccati 22.239 biglietti per le code in sede, da ottobre siamo a 4.381 perché molti hanno ricevuto aiuto prenotando l’appuntamento qui, ma da adesso iniziamo a non farlo più. Sempre fino a settembre le prenotazioni digitali erano state 66 per lo 0,3 per cento, adesso siamo a 863, per il 19,7 per cento. Un po’ alla volta gli utenti si abituano».

Ultimo aggiornamento: 09:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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