La lombalgia diagnosticata era peritonite: «Operato e salvato, ma...»

Lunedì 27 Gennaio 2020 di Francesco Campi
L'ospedale di Adria dove l'uomo è stato operato e salvato
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ROVIGO - Un dolore fortissimo e due diagnosi opposte fatte a distanza di qualche ora, a pochi chilometri di distanza: lombalgia a Rovigo, peritonite ad Adria. Un’operazione d’urgenza gli ha salvato la vita e per questo rivolge un pubblico ringraziamento che si accompagna però a una lamentela: due facce della stessa medaglia di quanto vissuto da un residente a Ceregnano. Era la notte del 28 dicembre, quando un dolore insopportabile alla pancia, che si ripercuoteva anche sulla schiena, lo ha spinto a recarsi al pronto soccorso di Rovigo, verso le 2.30.

IL RACCONTO
«Il medico di turno - racconta - non mi ha visitato nemmeno sommariamente. In precedenza un’infermiera, vedendomi sofferente, ha fatto un prelievo del sangue. Con l’arrivo del medico sono stato sottoposto a una terapia. Alle 7.15, nonostante continuassi a segnalare i forti dolori addominali, sono stato dimesso con la seguente diagnosi: lombalgia. Ho avuto l’impressione di una generale leggerezza, il termine più appropriato sarebbe incompetenza, nell’esaminare la mia situazione. Tornato a casa, persistendo i forti dolori, ho avvisato il mio medico al quale per telefono ho notificato i valori degli esami: il mio medico ha dimostrato molta preoccupazione e mi ha invitato a portarmi con urgenza al pronto soccorso di Adria, dove sono giunto sempre il 28 gennaio, intorno alle 13.30. Qui, dopo i dovuti accertamenti, il giorno successivo sono stato operato d’urgenza con la seguente diagnosi: addome acuto da peritonite bilaterale da gangrena della colecisti».

IL RINGRAZIAMENTO
Ecco, allora, che una volta ristabilitosi, invia al direttore del Dipartimento Chirurgico dell’ospedale di Adria, Ferdinando Agresta, una lettera per esprimere la «più sentita riconoscenza per l’attenzione e la professionalità dimostrate dal personale medico sia del pronto soccorso sia del Dipartimento Chirurgico dell’ospedale di Adria. Un particolare ringraziamento va al suo assistente, il dottor Alireza Azabdaftari, che con l’equipe chirurgica è intervenuto con urgenza nell’operazione all’addome, con esito fortunatamente positivo. Estendo, inoltre, la riconoscenza a tutto il personale infermieristico del reparto che con diligenza e capacità mi ha assistito durante la mia breve degenza in ospedale».
Per Rovigo, invece, un formale reclamo: «Mi lascia molto perplesso il diverso comportamento dei due medici. Auspicherei, inoltre, una maggiore attenzione nei confronti dei pazienti: nella mia sofferente permanenza al pronto soccorso di Rovigo mi sono sentito isolato, distaccato da chi mi doveva visitare, non c’è stato uno sguardo di comprensione al mio problema».

LE SCUSE DELL’ULSS 5
L’Ulss ha subito raccolto e risposto: «Il direttore generale Antonio Compostella, vuole porgere, a nome dell’Ulss 5, le scuse per quanto segnalato all’utente che ha subito tale reale disagio presso il pronto soccorso di Rovigo.

Sono già state adottate le azioni necessarie al fine di verificare approfonditamente quanto accaduto e di evitare che episodi del genere possano ricapitare in futuro».

Ultimo aggiornamento: 18:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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