ROVIGO - La pistola non era abbandonata in modo incauto, quindi non ci sarebbe stata un'omessa custodia, bensì una vera e propria sottrazione dal luogo in cui era custodita, un cassetto, teoricamente inaccessibile per un estraneo.
Le contestazioni
Nell'informazione di garanzia che è stata notificata all'81enne, firmata martedì dal sostituto procuratore Maria Giulia Rizzo, che coordina le indagini dei carabinieri, si contesta, oltre alla violazione degli obblighi di diligente custodia delle armi secondo l'articolo 20 della legge 110 del 1975, anche l'ipotesi di reato di omicidio colposo in concorso. L'avviso di garanzia, però, non specifica l'intera formulazione accusatoria, bensì solo la fattispecie di reato, così da rendere impossibile, al momento, capire il perché di questa accusa. È anche per questo che l'avvocato Modena per ora preferisce non rilasciare dichiarazioni in questa primissima fase delle indagini preliminari. Non solo, ma trattandosi di un reato in concorso con un minore, con il fascicolo relativo al bambino trasmesso alla Procura per i minori di Venezia, c'è da attendere anche l'evolversi del procedimento principale, dal quale discende anche la posizione dell'anziano.
Arma sottratta
Per quanto riguarda gli aspetti legati alla posizione di Stella, il nodo da cui tutto discende è capire quale sia il nesso di causalità individuato dall'accusa che ha portato ad addebitargli la responsabilità del concorso nell'omicidio. Perché se fosse unicamente l'omessa custodia, l'accusa cadrebbe dimostrando che la pistola era ben custodita e che sono stati i due bambini, saliti a casa sua chiedendo un barattolo di sugo di pomodoro per pranzo, a intrufolarsi di nascosto nelle altre stanze, andando a mettere le mani dove non dovevano approfittando di un momento di distrazione. La pistola non era appoggiata sul tavolo di cucina, né lasciata su una credenza, ma dentro un cassetto. Anche difficile da aprire. Più che colpevole di omessa custodia di armi, da cui discenderebbe l'ipotizzata responsabilità nel successivo omicidio colposo, l'anziano secondo questa lettura sarebbe stato vittima di un furto. Dal punto di vista giuridico resta da capire se la sola eventuale condotta omissiva possa essere sufficiente a sostenere il concorso in un omicidio colposo di questo tipo. Aspetti che la difesa avrà modo di approfondire nei prossimi giorni. Nei confronti di Stella, al quale subito dopo il fatto erano stati sequestrati quattro fucili, tutti legalmente detenuti, così come la pistola, non è stata disposta alcuna misura cautelare. Dopo il ferimento di Rkia, secondo quanto da lui raccontato ai giornalisti che hanno fin da subito cinto d'assedio la sua casa per una decina di giorni mentre i carabinieri continuavano a battere palmo a palmo il giardino e le pertinenze, i bambini lo avrebbero chiamato perché li aiutasse a soccorrere la mamma, agonizzante in cucina e sarebbe stato lui a chiamare il 118. Se la pistola fosse già stata nascosta dai bambini ancora non è chiaro. Né se siano stati loro a seppellirla in giardino. Così come da chiarire al minuto devono essere anche gli orari. Tutti aspetti ancora oggetto di ulteriori accertamenti da parte dei carabinieri, che sono venuti rapidamente a capo della dolorosa vicenda, ma che devono ancora definire alcuni dettagli che possono risultare decisivi.