ROVIGO - Passato l’incubo del Covid, il sogno dell’Alto Polesine torna a volare. Il sogno, e il brivido, sono le vertiginose attrazioni, che definire solo “giostre”, oggi, è piuttosto riduttivo, che vengono realizzate nei comuni di Bergantino, Melara, Castelnovo Bariano, Calto, Ceneselli e Castelmassa che formano il Distretto regionale della giostra, dal 2016 costituitosi in Consorzio (attuale presidente poiché è stata stabilita una turnazione biennale fra i sindaci, è il primo cittadino di Melara Anna Marchesini). Una realtà di oltre cento aziende che dà lavoro a più di 1.500 persone e il cui mercato per il 98% è rivolto all’estero. Nella provincia operano imprese che costruiscono scintillanti giochi per luna park e fumiganti articoli per spettacoli pirotecnici, e laboratori e studi che forniscono componenti e servizi.
LA FORZA DELLA FILIERA
L’eterogeneità delle attività, sia produttive che di servizio, che compongono la filiera, rappresenta un elemento distintivo e un punto di forza del Distretto della giostra. Le elevate competenze di progettazione presenti nel raggruppamento, la cura del design, la qualità realizzativa, gli elevati standard di sicurezza, sono tra i principali fattori che hanno portato le giostre polesano in tutto il pianeta. È inoltre un settore, come si diceva, fortemente orientato alla ricerca, all’innovazione tecnologica, al sostenibilità ecologica.
LA CLIENTELA
I clienti delle fabbriche venete del sogno sono principalmente i luna park fissi europei, circa 300, e le ditte, giù fino alle famiglie, che partecipano alle trentamila manifestazioni mobili e temporanee all’anno, con circa un miliardo di visitatori e seicento milioni di euro di fatturato. In Italia ci sono 90 giardini fissi di divertimento, con seimila gestori e circa tremila attrazioni medio-grandi, per un totale di 18 milioni di visitatori all’anno. Infine, esistono i mercati emergenti asiatici che hanno portato nuove commesse e spinto alcune aziende ad aprire nuove filiali commerciali.
Secondo i dati del Patto di sviluppo del Distretto, la quota di mercato europea (Russia inclusa) è del 48%, mentre il rimanente 32% è relativa ai Paesi extraeuropei. Tra i bacini extraeuropei i movimenti di esportazione più consistenti sono indirizzati verso il Medio Oriente (15%) e l’America Settentrionale (10%), seguiti da America Latina (5%), Estremo Oriente (4%), Asia centrale (2%) e Australia e Nuova Zelanda (1%). In quest’ambito si segnalano l’avanzata del Medio Oriente, forte dei petrodollari, ma anche della progressiva politica di diversificazione e di investimento in campo turistico attuata dagli emiri, e il più ridotto ma significativo (tenuto conto delle basi di partenza) incremento d’attività in Sudamerica.
Attrazioni prodotte nell’Alto Polesine si trovano in parchi di tutto il mondo, da Disneyland a Legoland, fino all’ultimo maxi-insediamento a Doha, creato in occasione del Mondiali di calcio del 2022. Quest’ultimo è stato un importante goal che sta aprendo partite estremamente interessanti tra mar Rosso e golfo Persino; ci aspetta molto pure dall’India.
I FUOCHI FANNO IL BOTTO
Parimenti gli articoli delle ditte pirotecniche del Distretto vengono usati in eventi sportivi, musicali e cinematografici oppure legati alla moda o a speciali manifestazioni pubbliche e private in tutti i continenti. In questo settore i clienti principali sono i luna park e le fiere itineranti (45% del fatturato), seguiti da grandi parchi a tema e di divertimento (28%), dai centri commerciali (11,5%) dai centri di intrattenimento familiari (9%), sale giochi (3,5%).