PORTO TOLLE (ROVIGO) - Sono partiti primi cantieri che dovranno portare entro il 2026 la realizzazione della ciclovia VenTo, meglio nota anche come ciclovia del Po.
Un opera che nelle intenzioni dovrebbe dare la spinta definitiva a quello che è noto come turismo lento che dovrebbe così far arrivare nel Delta molti appassionati che seguendo il Grande Fiume potranno scoprire l’ambiente in maniera diversa.
IL PROGETTO
Il progetto è nato nel 2010 al Politecnico di Milano su iniziativa di un gruppo di ricerca multidisciplinare di cui facevano parte architetti, ingegneri ed urbanisti che nel tentativo di rispondere al difficile quesito di come tenere in vita i piccoli comuni lontani dai grandi centri, soggetti a spopolamento e calo demografico, hanno alzato lo sguardo al nord Europa e si sono ispirati vedendo come le grandi ciclabili lungo i fiumi in Germania, Olanda, Francia e Austria fossero il motore di una sana occupazione. Da qui ha preso le mosse il progetto iniziale che nel 2016 è entrato a far parte del Sistema nazionale di ciclovie turistiche. A fine 2019 è terminata la progettualità di fattibilità tecnica ed economica che ha fatto di Vento un unicum essendo il primo caso in Italia di progettazione unitaria per un percorso di queste dimensioni. Ad aprile 2020, grazie alle risorse stanziate dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, è pertanto iniziata la progettazione definitiva ed esecutiva dei primi quattro lotti della ciclovia, uno per ogni regione interessata.
INTERMODALITÀ
Accanto a sostenibilità l’altra parola d’ordine dell’iniziativa è intermodalità dato la ciclovia dovrebbe essere collegata a stazioni ferroviarie e porti sul Po cosicché i turisti possano agilmente passare dalla bici al treno o a delle imbarcazioni che fanno servizio sul fiume. Infine, per quanto riguarda la realizzazione il 68 per cento della ciclovia sarà realizzata da Aipo, che è il responsabile prevalente, mentre la parte rimanente dovrebbe essere curata dalle Regioni e i Comuni interessati.