ADRIA - Alchemia ci riprova. L'azienda, con stabilimento in via Maestri del lavoro a Cavanella Po, in zona Aia, ha presentato all'Ufficio di valutazione impatto ambientale di palazzo Celio, Area Ambiente della Provincia, un nuovo progetto per un impianto di trattamento e recupero di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. È prevista inoltre la produzione di prodotti chimici organici. Nell'area saranno anche stoccati i rifiuti provenienti dalle attività lavorative di ufficio, laboratorio e manutentiva effettuate nel sito di via Maestri del lavoro. In un'area è infine prevista una zona per lo stoccaggio degli imballaggi in plastica rigenerati e pronti per il loro riutilizzo. Lo stabilimento è chiuso dal 2010. La precedente attività, consistente nella produzione di carburanti, fluidi oli industriali, lubrificanti, grassi e gas derivati da petrolio è durata per un breve periodo, dal 2008 al 2010.
L'IMPIANTO
Nel settembre 2021 Alchemia, che nel frattempo aveva rilevato lo stabilimento, aveva presentato istanza di provvedimento autorizzativo unico per la realizzazione di un impianto di trattamento e recupero di rifiuti speciali e la fabbricazione di prodotti chimici organici ma l'iniziativa era stata bocciata. Nell'agosto scorso, infatti, il Comitato tecnico provinciale per la valutazione di impatto ambientale aveva espresso un parere dove affermava che "il progetto non consentiva di escludere impatti significativi e negativi per l'ambiente, limitatamente ad alcuni aspetti della documentazione presentata".
VICENDA COMPLESSA
Il caso Alchemia era tornato di stretta attualità il 7 settembre, quando era scoppiato un incendio a San Giuliano Milanese, nel sito industriale di Nitrolchimica, forse provocato da un errore umano: sulla vicenda indaga per incendio colposo e lesioni plurime colpose la Procura di Lodi. Quell'incidente, con fiamme oltre 15 metri, diversi i feriti, alcuni anche gravi e attività rasa al suolo, aveva riporto alla luce il progetto in zona Aia che Nitrolchimica, realtà milanese che si occupa di recupero di solventi e reflui industriali, e Chimica Cbr di Verona, società che lavora nel campo della formulazione e redistribuzione di solventi nel mercato nazionale, entrambe leader nel proprio segmento, avevano proposto, nel dicembre 2021, ad Adria, sotto la sigla Alchemia. L'investimento da dieci milioni di euro, secondo i promotori, avrebbe dovuto occupare a regime un centinaio di lavoratori, senza considerare l'indotto. Il progetto non prevede ampliamenti ma la riconversione degli impianti esistenti. All'interno dello stabilimento doveva essere creata un'area di trattamento per operazioni di rigenerazione e recupero di solventi. In Alchemia è previsto il recupero di solventi usando processi ad alta efficienza pr ottenere prodotti con una minore impronta di carbonio e risparmio di fonti fossili.