Sbaglia però chi vede nello Swing, dallo sfondo antracite opaco, il futuro «Treno delle Dolomiti». Eppure è nuovissimo, adatto al trasporto dei disabili e delle biciclette, videosorvegliato all'interno e all'esterno. «Però va a gasolio. E noi vogliamo che il nuovo treno delle Dolomiti sia elettrico» ha precisato Zaia, che dimostra di credere veramente a un progetto che richiederà investimenti per almeno un miliardo di euro e che non vedrà l'elettrificazione della linea esistente prima di due o tre anni. «Non avremo un Orient Express delle Dolomiti - ha detto il governatore, affiancato dall'assessore regionale ai trasporti Elisa De Berti e dall'amministratore delegato di Trenitalia Barbara Morgante - ma treni efficienti, moderni ed elettrici in grado di trasportare bici e sci. Lo Swing che tra pochi giorni inizierà a circolare tra Conegliano, Belluno e Padova è innovativo ma rappresenta solo un'anteprima di quello che vogliamo costruire, cioè una ferrovia tutta elettrica che porti fuori le nostre montagne dall'isolamento. Vogliamo preparare la culla per il neonato, che è il nuovo Treno delle Dolomiti».
La prima sfida, quando si parla di trasporto pendolare, è quella della puntualità, che in Veneto è superiore alla media nazionale: «Qui si rasenta il 94% di puntualità, cioè di arrivi con meno di 5 minuti di ritardo, a fronte di una media nazionale del 91%» ha evidenziato Morgante. E anche in termini di trasporto dei viaggiatori i numeri sono importanti: ogni giorno in Veneto viaggiano circa 168mila passeggeri, pari a 50 milioni all'anno che viaggiano su 750 treni i quali garantiscono 228mila posti a sedere e percorrono 1.180 chilometri.
Dal 10 aprile lo Swing effettuerà un servizio tra Belluno (partenza alle 4.30) e Padova (6.20) che assicurerà il collegamento con le prime «Frecce» per Roma e Milano. Ritorno da Padova alle 21.25 e arrivo a Belluno alle 23.25.