Congresso Pd, in Veneto è Bonaccini a inseguire Schlein

A livello nazionale le parti sono invertite Il 26 febbraio primarie tra i due più votati

Lunedì 6 Febbraio 2023 di Alda Vanzan
Congresso Pd, in Veneto è Bonaccini a inseguire Schlein

VENEZIA - Congresso nei circoli del Partito Democratico: in Veneto a primeggiare per ora è Elly Schlein. Certo, il dato è parzialissimo, dal momento che le votazioni sono iniziate venerdì 3 febbraio e proseguiranno fino a domenica 12, ma è comunque significativo. Non solo perché è in controtendenza rispetto alla media nazionale (in Italia il favoritissimo Stefano Bonaccini risultava a ieri sera primo), ma anche perché in Veneto la quasi totalità del gruppo dirigente del partito sta con il governatore dell'Emilia Romagna. Per intenderci: di tutti gli eletti, tra consiglieri regionali, parlamentari ed eurodeputati, solo i padovani Vanessa Camani e Alessandro Zan appoggiano la trentasettenne deputata dalla triplice cittadinanza.
La classificazione schematica del chi sta con chi vede in Veneto con Elly Schlein l'area Orlando (ma il segretario regionale Andrea Martella non ha preso posizione), buona parte degli esponenti di Articolo 1 che hanno deciso di rientrare nel Pd, come l'ex deputato veneziano Michele Mognato e il segretario veneto Gabriele Scaramuzza, mentre l'ex europarlamentare Flavio Zanonato sostiene Gianni Cuperlo («È il candidato che sento più vicino al mio modo di vedere un futuro e rinnovato partito di sinistra»).

Tutti gli altri - dagli europarlamentari Alessandra Moretti e Achille Variati alla deputata Rachele Scarpa, fino all'ex senatore Andrea Ferrazzi che è delegato per la mozione Bonaccini alla commissione regionale per il congresso - sostengono il governatore dell'Emilia Romagna.


I DATI
Vince Elly Schlein anche nella diffusione dei dati: mancando un organismo terzo che tenga conto dei risultati, ogni comitato diffonde i propri. A ieri sera, fonte Schlein, il verdetto parziale di tre giorni di congressi in 63 circoli su oltre 300 in Veneto era il seguente: 1.226 voti validi, Elly Schlein 551 voti (45%), Stefano Bonaccini 526 (42,9%), Gianni Cuperlo 103 (8,4%), Paola De Micheli 46 (3,75%). Alla stessa ora il comitato Bonaccini era invece fermo a 52 circoli con Schlein prima con 500 voti, Bonaccini secondo con 467, terzo Cuperlo con 96, ultima De Micheli con 45. Gli iscritti al Pd in Veneto sono 8.300, ma considerando anche quelli che avevano la tessera al 2021 e che ora potrebbero rinnovare l'iscrizione per partecipare al congresso, i potenziali votanti sono più di 10mila.
«Siamo molto soddisfatti - il commento di Vanessa Camani -. Il risultato di Elly va oltre le aspettative: il Veneto sta raccogliendo più consensi, in linea con la voglia di cambiamento e di rilanciare il partito». «Testa a testa - il commento del Comitato veneto per Bonaccini -. Ora il grande lavoro sarà di coinvolgere il più possibile gli aderenti per una grande partecipazione democratica che prepari le primarie». Dopo il voto dei circoli, il 26 febbraio si terranno infatti le primarie aperte: per votare basterà dichiarare di essere un elettore del centrosinistra, sarà chiesto un contributo di 2 euro solo a chi non ha la tessera del Pd.


GUERRA DEI NUMERI
Da considerare che anche a livello nazionale i due comitati hanno dato numeri differenti. Il comitato Bonaccini - Adnkronos delle 19.54 - diceva: Bonaccini 7.760 voti (50,22%), Schlein 5.619 (36,37%), Cuperlo 1.333 (8,63%), De Micheli 645 (4,17%). Due minuti dopo Marco Furfaro, portavoce nazionale della mozione Schlein, puntualizzava: «Siamo al 40,8%, a 6,5% da Bonaccini (47,3%) su 14mila voti monitorati. Forse qualcuno pensava di aver già vinto, i dati dimostrano che c'è una voglia di cambiamento inarrestabile e che ci riempie di gioia».

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