Azienda zero, polemiche e rinvio
​E in aula è lotta all’ultima Ulss

Mercoledì 31 Agosto 2016 di Vettor Maria Corsetti
Azienda zero, polemiche e rinvio E in aula è lotta all’ultima Ulss
Azienda Zero: lotta all'ultima Ulss e Consiglio regionale rinviato dalle 10.30 alle 14.30. Prima a causa di un incidente in autostrada che ha bloccato molti dei suoi componenti. E poi per il protrarsi dei lavori della Quinta commissione, riunita per esaminare i 625 emendamenti prodotti dall'opposizione per il solo articolo 12. Un passaggio fondamentale del progetto di legge 23, perché porta a 9 il numero delle Ulss: 7 su base provinciale più 2 «speciali» nel Vicentino e nel Veneziano. E proprio gli emendamenti all'articolo 12 sono stati all'origine di una ripresa tutta «muscolare», con prevedibili bocciature degli stessi e scambi di battute al vetriolo. Almeno fino a quando Sergio Berlato (Fratelli d'Italia) ha chiesto e ottenuto la sospensione della seduta e la riconvocazione del Consiglio alle 12 di oggi, dopo un tentativo del tavolo tecnico-sanitario e della conferenza dei capigruppo di trovare un punto d'incontro.

Ieri, i lavori si erano aperti «secondo copione», con i consiglieri di minoranza che intervenivano in massa su ogni emendamento. L'intento, palesato da Alessandra Moretti e dagli altri consiglieri del Pd, della Lista Tosi, di Area Popolare e pentastellati, era quello di ottenere spiegazioni sulle due eccezioni, «perché il Veneto non ha cittadini di serie A e di serie B». Oltre che un rinvio, «per pianificare insieme ai sindaci». E farsi promotori di un nuovo accordo «per far sì che lo stesso sia condiviso anche a livello di numero delle Ulss, Ipab, ticket sanitari, cure odontoiatriche e medicina di gruppo integrata». Ipotesi di lavoro sostenuta a gran voce dai tosiani e da Area Popolare. Specie da Marino Zorzato, che nel sollecitare la maggioranza a incontrarsi a metà strada, ha evocato persino «Guerra e Pace» e invitato il capogruppo della Lega Nord, Nicola Ignazio Finco, «a ispirarsi al grande Kutuzov. Che per salvare la Russia e anziché dare ascolto ai suoi generali guerrafondai a oltranza dopo Borodino, preferì dare fuoco a Mosca e vincere Napoleone temporeggiando».

Il riferimento era alla capogruppo di Zaia Presidente, Silvia Rizzotto, che in precedenza aveva affrontato «a muso duro» l'opposizione chiedendo alla medesima di «fare proposte concrete». Ma più tardi, non meno critico (seppur disponibile alla sospensione) è stato Finco. Che non solo si è soffermato «sulla confusione degli emendamenti presentati dai gruppi d'opposizione, che propongono 7, 10, 12 e anche una sola Ulss», ma ha dichiarato che «l'intento reale è portare le stesse da 9 a 10. Aggiungendo una Ulss per l'area del Garda, come contentino a un gruppo politico».

«Le Ulss devono restare 9 - ha sbottato Stefano Valdegamberi (Zaia Presidente) - Se qualcuno ne vuole un'altra, a farne le spese sarà Bassano». Mentre Stefano Casali (Lista Tosi) ha ammesso che «per numero di abitanti e presenze turistiche, una Ulss del Garda nulla avrebbe di scandaloso». Il Pd ha parlato di «numeri dati a caso». Alla fine, confronto rimandato alla seduta odierna.
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